lunedì 31 marzo 2008

Api e regine

Mai come in questo momento mi sento attorniata dalle api. Api silenziose ed innocue che però mi sono vicine in vario modo: attraverso la cera di Cupra che impiastriccia il viso con un velo impermeabile, nei granuli omeopatici di Apis mellifica e persino nell'eloquio dell'on.Daniela Santanché che l'altra sera alle 'Invasioni barbariche' ha detto di non voler fare l'ape regina, inteso politicamente come una che corre da sola. Per questo ha pubblicamente invitato le donne di tutta Italia a "fare squadra".
 E se io non mi sento la vocazione della squadrista, scusi? Domanda capziosa a parte, le api si sono materializzate in grande stile nell'eurostar Bologna-Roma di venerdì scorso. Eurostar stracolmo, bigliettaio che ti vende il biglietto con la scritta 'posto non garantito', ricerca all'insegna del chi cerca trova e alla fine si trova sempre, meraviglia delle meraviglie. Scusi, quello è libero? Certo, prego.

Mi siedo e l'occhio mi cade sulla rivista letta dal signore che mi ha indicato il posto: sul
 retrocopertina un assembramento mostruoso di api che fa rabbrividire al solo sguardo, all'interno lo sguardo curioso sbircia e inizia ad immaginare mondi di cere e di mieli di cui il gentile passeggero sarà certamente esperto. Come fare per saperlo? Il signore è il primo ad attaccare bottone con alcune considerazioni di geografia caratteriale: è fiorentino ma sta arrivando da Vicenza, dove il cielo si era ingrigito un po' come le persone, che lì sembrano proprio tristi. Puntualmente anche il tempo, in effetti, cambia dopo la sfilza di gallerie post-bolognesi. "Ah, un'altra Italia", esclama felice il signore. Il momento è propizio per fare l'affondo sulle api. E' come aver spalancato un alveare. Morbido come la cera e fluente come il propolis, il fiorentino api-filo mi educe in pochi minuti con la maestria di chi non solo sa ma è anche intimamente innamorato della sua materia.

Le api hanno vita brevissima: muoiono dopo 40 giorni perché "stressate". (Lavorano dalla mattina alla sera, fanno il miele e la pappa reale che poi l'uomo asporta con la scusa che sono prodotti naturali, ti credo che arriva lo stress!) Più mirabolante ancora la vita dell'ape regina: con un "volo nuziale" accompagnato dalle ancelle, essa esce dall'alveare per essere fecondata da centinaia di fuchi che, dopo aver depositato l'intero apparato genitale all'interno della regina, muoiono spossati. Il signore si premura di precisare che il fuco (nel mondo delle api, intendiamoci) serve solo alla riproduzione, quindi dopo aver operato in tal senso non ha più senso di esistere. Sfodero con orgoglio un ricordo universitario: la lunga descrizione delle api nelle 'Georgiche' di Virgilio, che cito ricordando solo il fatto che Virgilio le considerava davvero generatrici di vita. Il signore è in estasi, cita a sua volta Platone e conclude: "Nella nostra vita frenetica, guardarle è rilassante".

Dentro immagino qualcuno che un giorno potrà dire la stessa cosa di noi: moriamo di stress però può essere che dall'esterno qualcuno ci trovi rilassanti.
Ehi, lassù, diteci un po' che effetto vi facciamo!

2 commenti:

F4Bi4No ha detto...

zzzzzz... tornai... zzzzzzz.... sono (letteralmente) volato ai caraibi... zzz.... ora tornato a produrre come prima... zzzz... domani sera noi si va al cinema.... zzz... zzzzzzz.... se vuoi... call me!

lucicosmo ha detto...

Arg! Orrore! Ma come fai ad aggiungere anche le foto, diavolo di un Fabiano che non sei altro?