martedì 1 aprile 2008

Case

La casa è una cosa seria. Tutti dovrebbero averne una di proprietà, ha sostenuto qualche giorno fa l'on. Santanché. Sarà per questo che molte persone si stanno mettendo in fila per visitare la 'casa di Augusto' sul Palatino, supremo esemplare di domus affrescata romana dal quale prendere spunto per nuove soluzioni di arredamento anche all'interno delle nostre dimore, non per forza di proprietà. Qui si inserirebbe la prima deviazione sul percorso che porta al Palatino: la casa di proprietà è davvero un valore e, quindi, un diritto di tutti? Mantengo un grosso punto interrogativo a riguardo, pendente verso la risposta negativa. Non a caso son senza casa (di proprietà).

Ma giungiamo alla 'casa di Augusto' visitabile da qualche settimana su uno dei colli più paradisiaci della capitale, dove vale la pena di passeggiare in queste giornate di primavera per accorgersi che i ciliegi sono in fiore non solo in Giappone e a New York, come continuano a ripetere i tg, ma anche sotto casa, di proprietà o in affitto a questo punto vedete voi. Domenica scorsa la casa di Augusto aveva chiuso i battenti alle 13 per 'straordinario flusso di pubblico', com'era scritto su un cartello di carta stampata appiccicato all'ultimo secondo sul cartello istituzionale. Accanto all'avviso di chiusura qualcuno aveva aggiunto un eloquente 'Rutelli sparate', con probabile accento sulla prima 'a' intendendo così invitare il candidato sindaco della capitale ad occuparsi con più solerzia dei beni culturali romani.

A tale proposito c'è una novità: il Foro romano, immenso patrimonio archeologico en plein air passeggiabile a piedi e gratis, è da qualche settimana a pagamento: 9 più 2 euro per eventuali mostre, inclusivo se non altro di visita al Colosseo e al Palatino. La monetizzazione del Foro non corrisponde purtroppo ad alcuna riqualificazione di quest'area che rimane ancora priva di cartelli esplicativi fatta eccezione per i nomi dei singoli monumenti. 'Così le guide turistiche possono lavorare', mi era stato spiegato un po' di tempo fa.
Siamo ormai predisposti al peggio anzi al micidiale, come diceva Alessandro Bergonzoni in un suo spettacolo, quindi anche una risposta del genere ha la sua ragion d'essere nel nostro Paese. Quanto alla casa di Augusto, essa va - come tutto il resto - goduta nei suoi contrasti coloristici senza farsi troppe domande. E chissà, magari è davvero meglio così.

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