Taxi delle libertà
La politica viaggia anche sui taxi di Roma. Gianfranco Fini dalla portiera di una Multipla bianca rassicura sulla presenza di un'alleanza all'interno del Popolo delle libertà.
Nella zona di via del Plebiscito, dove si trova quello che unanimemente è noto come 'palazzo di Silvio' - perennemente protetto da una macchina di carabinieri -, un altro taxi staziona con l'invito perentorio: "Rialzati Italia!".
Sull'autobus, da dove contemplo queste scene di clima pre-elettorale formato taxi vestiti a festa, giacciono in ordine sparso per terra fogli di giornali gratuiti con la faccia di 'Alemanno sindaco'. Uno è (involontariamente) sotto ai miei piedi. Gli altri li raccolgo in un sussulto di orgoglio ecologico comunitario dopo aver introdotto 1 euro nella macchinetta fornisci-biglietti, che me l'ha gentilmente asportato con la scusa di essere 'fuori uso'.
Una volta scesa dal mezzo pubblico, mi avvicino al mezzo privato perché dentro ho una curiosità: Scusi, buon uomo, ma vi hanno imposto i manifesti elettorali da appiccicare sulle vostre macchine?
"No, ce sta la libbertà".
Parola der popolo dei tassinari della libertà.
6 commenti:
Evviva la locomotiva di gucciniana memoria, allora! (mroz.ek)
Arg, ieri vidi anche una specie di locomotiva con la faccia di Casini...
(mroz.ek)
scusa per i "casini" nel messaggio delle 15.50! (mroz.ek)
Brafa, brafa, cavallerizza del CH4!
Molte grazie dalla mladi(a?) opica che però forse si dovrebbere scrivere opiza. Non mi ricordo più nienteeee!
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