venerdì 16 dicembre 2005


Arberi 



Le cosmeticomiche sono liete di fornirvi una statistica rigorosamente scientifica ma competitiva dei tre alberi di Natale più belli e più brutti (a seconda dei gusti) della Capitale.
Con la bbbombola -
In zona S.Francesco a Ripa, è adatto a stomaci forti l’albero decorato con una bomboletta spry color crema che, adagiandosi sui rami, crea un effetto schiuma da barba sporca paragonabile a mucillaggine di mare inquinato o spuma biancastra di uovo in camicia quando si scioglie nell’acqua bollente.
Con le bbborze - In via Nazionale, invece, è stato avvistato in vetrina di negozio un abete decorato con borse dell’acqua calda rosse. Io che non riesco a riempire la mia nuovissima borsa di acqua calda color bluette perché la borsa rigetta l’acqua (o sono io che non faccio uscire bene l’aria: consigli?) sono davvero ammirata di chi con la bbborza ci decora addirittura un abete. Che, parentesi, deve essere particolarmente forzuto e fronzuto per resistere al penzolamento di questi meravigliosi oggetti di design. Certo, può anche essere che le bbborze facciano acqua e quindi siano più leggere ed ecosostenibili.
Coi sacchetti - Ma i veri alberi fuoriclasse sono quelli involontari. Ovvero quelli riemersi dopo la pienona del Tevere delle settimane scorse e che, una volta prosciugati, hanno mantenuto sui rami pezzi di sacchetti di plastica multicolore rimasti impigliati e cadenti. Gli alberi fluviali reduci dall’immersione forzata sono dunque i vincitori della Palma d’oro ‘albero più derelitto ma poetico 2005’. Applauso incorporato nei rami.

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