mercoledì 21 dicembre 2005

Auguri per tempo


Bisognava prenderle per tempo, sospira la farmacista con un sorriso tra il pietoso e il rassicurante. Adesso è troppo tardi, continua. Certo, meglio tardi che mai, e poi comunque quella è una ruga d’espressione non di vecchiaia. Infatti, incalzo io, di espressioni ne faccio tante, rido, aggrotto, mi oscuro, è ovvio che qualcosa si scavi. Mi segue, la farmacista, perché il cliente è sacro e, colta da entusiasmo, aggiunge: la crema poi la metta lì (e guarda il solco per me già canyon al centro della fronte), ma anche ai lati della bocca. Ai lati della bocca? Perché anche lì ci sono canyon? I ‘sillons’, come si dice nelle istruzioni per l’uso rigorosamente in francese e in inglese ma non in italiano perché in francese anche le rughe sembrano una poesia d’amore?
Farmacista, tu ancora non te ne rendi conto ma l’hai fatta davvero grossa. Una arriva qui, si presta ad ammettere che quello strappo di Fontana al centro della fronte, la celebre ruga del pensiero, è diventato un problema, e tu ad un problema solo ne aggiungi un altro: le rughette attorno alla bocca, sempre d’espressione, perché si vede sì che lei ha un viso espressivo, cerca di correggersi la farmacista. Vedi, farmacista, io dovevo prenderla per tempo ma tu dovresti prendere subito una crema che corregge le parole insensibili. E poi comunque io le cose non sono capace di prenderle per tempo, anzi non le voglio prendere per tempo. Perché mi pare che il tempo le prende già lui le cose. E dunque, perché intralciarlo? Voglio che il tempo mi sorprenda, e che le cose arrivino al momento giusto. Non prima, non dopo. Giuste. Non voglio preventivare niente, magari solo cercare di non arrivare in ritardo al lavoro o agli appuntamenti importanti.
Ventonove euro e cinquanta, prego.
Auguri per tempo.

1 commento:

utente anonimo ha detto...

te mbrucia ddiu (le tue cugine)