sabato 14 gennaio 2006

Taxi romani
Il tassista romano è una gran bella invenzione. In queste notti in cui ululo alla luna alla mezzanotte di Radio2 (tra le 24 e le 2 su radio2, vedi sotto per dettagli) ne sto conoscendo diverse specie.
Il sordo - L'uomo arriva con un cassone al posto di una macchina. Dentro ci starebbe comoda una comitiva di giapponesi. Io sono sola ma ho una borsetta da sistemare (all'interno: fogli accumulati dalle trasmissioni precedenti, libri - Dostoevskij Le notti bianche, Calvino Lezioni americane, Poeti italiani dell'Ottocento, Diario di Etty Hillesum, saggio sull'Insicurezza sociale). Lo guardo e penso a mio papà che è in pensione e alla mamma che è un po' idrofoba per questo. Così chiedo: scusi ma anche i tassisti hanno un'età pensionabile? Lui: come scusi? Io: dico (con voce più forte), anche i tassisti a un certo punto vanno in pensione? Lui: sì, a 65 anni, ma se uno dimostra di essere abile si può anche andare avanti. Niente, papà non può diventare un tassista. Arriviamo a via Asiago. Io come al solito squattrinata però con la carta di credito. Lui obietta che però questa cosa della carta gliela dovevo dire subito. Io intanto cerco di ravanare nella borsa per vedere se ci sono residui di denaro. Qualche cosa c'è ma non per arrivare ai 13 euro che mi chiede lui. Mentre ravano (esiste anche la prima persona?), lui non blocca il tassametro, che lievita a 14 euro. Ma come scusi? Esssì signora, il tempo corre, se lei mi fa aspettare, io le faccio pagare il tempo di attesa. Ebbravo sordo, eppure fregarolo. Dico ma la vecchiezza non dovrebbe portare saggezza?
Er gajardo - E' quello che ha voglia di chiacchierare, macheffai, 'ndovai, in bocca al lupo, è un'occasione, evvvvai, dài che poi te ripijjjano, t'ascolto, ti chiamo cià.
Il neofita - Arriva e dice: qual è la strada? A me viene da ridere, scusi, ma glielo devo dire io dove andare? Il fatto è che lui ha iniziato a lavorare da 2 giorni a Roma, quindi deve ancora orientarsi. Bene, orientiamoci assieme. Per prima cosa, frenata da rally, sbaglio strada, accelerata immediata. Addìo, adesso vomito la sobria cena della sera. Comunque: mettiamoci d'accordo, scusa, tu fai questa corsa così, di orientamento (magari frena un po' più dolce se riesci), e io ti dò 8 euro e 50, che sono quelli che sono riuscita a pescare nella bborza squattrinata. Occhei, affare fatto, la corsa è in assoluto la più lunga da via Vespucci a via Asiago, ma di certo la più divertente. Auuuuuuuuuh! (la luna, questa notte, è innegabilmente piena)

1 commento:

F4Bi4No ha detto...

E poi, tottianamente scrivendo, c'è..
that God taxidriver..
ovvero, che Dio t'assista.