sabato 29 aprile 2006

Senza-Senzo

Che senzo ha la nostra vita? La domanda di senso e sul senso delle nostre esistenze precarie mi appassiona da sempre. Molto più di altre domanducole come 'perché i peli sotto le ascelle crescono più che sulle gambe', 'oggi cosa mi metto' e 'perché le donne non possono diventare preti'. Certo, di fronte al non-senzo che ci circonda, saremmo tentati di tirare i remi in barca (adesso particolarmente necessari qui a Roma, dove piove generosamente). E invece no. No remi, no barca, no tirare. Mantenersi saldi, in piedi. Tanto più che oggi è S.Caterina da Siena, patrona d'Italia, e io credo che questi santi, soprattutto le santesse, ci sostengano con braccia forti. Dico: l'elezione dei presidenti della Camera e del Senato è un'operazione che ha del miracoloso in questo momento in Italia, e quindi, ne converranno anche gli atei, trovo che ci sia una mano celeste in tutto ciò (congratulazioni a Bertinotti e Marini comunque).

Ma il senzo è anche quello dell'impero dei senzi. E della pace dei senzi. O della guerra dei senzi.
Che battaglia, quella senzuale. Adesso, per la verità, non ne vedo molti di combattenti per la salvaguardia di una vita senzuale senzata. Mi sembrano molto di più i fissati dei senzi. Così approvo il 'network degli asessuati' (art. su 'La stampa' del 26 apr. scorso), e quasi quasi mi ci iscrivo. Per reagire ad un eccesso senza indossare il burka. E per dire che 'la sessualità è come qualunque altra attività. Non c'è ragione per impegnare la tua energia e attenzione in qualcosa riguardo alla quale non senti il bisogno di fare nulla'.


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