martedì 20 giugno 2006

Cara tecnologia (ritorna a casa che non è tardi)


Pensavo di avere chiuso con la tecnologia, gli schermi dei computer, i tastini e i cavetti da collegare.
E invece no, l'inviata radiofonica autogestita deve essere pronta a maneggiare con destrezza la seguente lista di oggetti (non ben identificata, neppure dall'inviata stessa):
1. computer portatile gentilmente fornito dall'azienda
2. programmino di montaggio audio dal nome promettente: Audacity (di certo chi l'ha progettato aveva in mente che 'la fortuna aiuta gli audaci', e quanta audacia ci vuole a fissare le onde audio dei propri servizi, ammesso che si riesca a scaricarli nel programmino audace)
3. kit composto da: cellulare collegato con SARO, ovvero scatolozzo mirabilante attraverso il quale potranno essere trasmesse le interviste realizzate in loco; microfono così, nudo e crudo; pila per la scatolozza mirabolante; cavetto attualmente non pervenuto oppure scheda GPRS (anch'essa non pervenuta) che dovrebbe consentire di collegarsi ad Internet anche dal cocuzzolo del paese più sperduto d'Italia
4. minidisc con microfonino a parte, da non confondere con il microfono nudo e crudo collegato allo scatolo
5. cavetto di collegamento minidisc-computer
6. cuffiette per ascoltare servizi realizzati al computer

(Confesso che mi sento già male: se rintraccio Bill Gates lo colpisco a 'mousate' in testa, reiterate più e più volte)

La soprastante lista di oggetti si trova smembrata in molti luoghi diversi (almeno tre). Così l'inviata, come novella cercatrice di tesoro partecipante ad una caccia al tesoro (ma quale sarebbe qui il suddetto tesoro? il successo del programma? l'umanità incontrata strada facendo?), deve fiutare nell'aria dove si nascondano microfoni-computer-kit, superare numerosi ostacoli impiegatizi (aò ma io cheneso, machemmefrega-ammè, eh, oggi nun ce 'sta il collega, eh, oggi nun ce sta la collega, deve ricostruisse le unghie torna domani), ed infine sudata, in semi-crisi ipoglicemica per pranzo saltato, ingolfata di tarallucci all'olio d'oliva, sempre lei, l'inviata, deve impadronirsene con gioia. E anzi, ringraziare la tecnologia, che se non ci fosse chissà come faremmo. Io farei semplicemente tutto da una bella cabina del telefono vecchio stampo: radunerei i vecchi del paese lì, li farei raccontare le loro storie e via, uno alla volta alla cabina, il signor 'ntoni, la parrucchiera del villaggio, il pittore pazzo, tutti lì, gettone dopo gettone, finché tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu. Esaurimento scorte gettoni, fine servizio.

1 commento:

F4Bi4No ha detto...

Intanto, 'mboccalllupo per oggi.