lunedì 26 giugno 2006

Casperia

Provincia di Rieti. Prima destinazione scelta per ‘Souvenir d’Italie. L’italia se resta’ (ogni sabato e domenica 10-11.30, radio2). Motivazioni: il nome, prima di tutto. E poi l’inaccessibilità. Nel centro del borgo medievale accocuzzolato su un colle si arriva e si cammina solo a piedi. Niente motori di macchine e motorini. Unica deroga: i trattori che oggi sostituiscono i muli come mezzi di trasporto dalla base alla cima del paese.
A Casperia c’è un’aria irreale. Silenzio interrotto soltanto da piccioni tubanti e rondini. Ogni tanto voci di persone. Ma tutto molto rarefatto. Il cittadino si aspetta da un momento all’altro un urlo, una sigla di TG, un rumore molesto qualsiasi. Invece niente. Silenzio. Pochi i turisti (quasi tutti inglesi o americani), pochi gli abitanti (1145, di cui poche centinaia vivono nel centro vero e proprio del paese), molti i gatti (assai smunti ma mooolto rilassati).

Per le stradine ci si saluta e a me viene da dare a tutti del tu. A Romano, guidatore di trattore e muratore che incontro dappertutto, occhi arrossati dal vino e dal sole; a Giulio, stornellatore ‘asprese’ e fondatore del gruppo ‘Aspra Folk’, di cui ho registrato un’indimenticabile ‘Somara-blues’; a Johnny, scultore inglese che da Winchester si è spostato qui, nel cuore della Sabina, sedotto dal sapore dell’olio; persino al sindaco, Giancarlo, mi viene da dare del tu, e a tutti i suoi assessori, che poi sono cittadini normali, senza nessuna giacca e cravatta intimidatoria.

E dò del tu a Luisa, 77 anni, seduta sotto l’arco di S.Amico a prendere il fresco con le amiche. Mi siedo anch’io al fresco, in attesa del primo collegamento, e cerco di ‘estorcere’ qualche ricordo della festa del santo patrono locale: S.Giovanni Battista, 24 giugno, che è anche il giorno della nostra prima puntata. Luisa inizia a raccontare come fanno i vecchi, che partono e non li fermi più. Ma la storia dei 13 fiori da raccogliere il giorno di S.Giovanni, merita una sosta. Tredici fiori diversi messi in un catino d’acqua per renderla profumata. Un’acqua di rose-margherite-tulipani-mimose-petunie odorosissima, con cui lavarsi il viso la mattina dopo. Perché profumi all’epoca non c’erano, erano troppo costosi, c’era solo il sapone. Così, l’unica soluzione è un ‘eau de fleurs’ fatta in casa, speciale per il giorno della festa. Bella Casperia. Bella nel suo isolamento. Bella come una cartolina da guardare. Italia, dolce Italia di paesi che fanno gola ai turisti in cerca di pace. E io non vedo l’ora di riscappare a Roma.

6 commenti:

F4Bi4No ha detto...

caspita casperia!! ci sarò stao una cinquantina di volte, ma vista come l'hai raccontata tu è comunque qualcosa di nuovo.. e brava friccheton cosmesi!!!

bacio.

bigsoul ha detto...

oltre a quelli già segnalati via mail, me ne hanno dato un altro: Vallepietra ( RM) 450 residenti...230 effettivi d'inverno...5000 in agosto ... 47.000 in un particolare week end dell'anno.
besos

lucicosmo ha detto...

Grazie mill!

dolcenera75 ha detto...

Che bello il modo in cui racconti Casperia... prometti di raccontarci anche tutti gli altri paeselliche visiterai? Perché qui a Trieste, nella zona dove sto io, Radio 2 si prende malissimo e da come scrivi, ascoltarti in radio deve essere splendido.

lucicosmo ha detto...

Ok, promesso!

utente anonimo ha detto...

Io a Casperia ci vivo da quando sono nato ed è vero che dai a tutti del tu anche se non li conosci.
Che buffo leggere di persone che incontri tutti i giorni!