martedì 11 luglio 2006

L'incon-scio e le pennette

Ci sono cose di cui ci si vorrebbe inconsciamente liberare.
In questo momento credo di volermi liberare di quell'aggeggetto assai utile che serve a trasferire i files di un computer su un altro computer. Lo chiamo 'penna ottica' non so perché visto che di ottico non ha niente: risucchia cose, non le scorge a distanza. In ogni caso la 'penna ottica' in questione mi sguscia sempre dalle mani finendo in luoghi inopportuni. La prima volta è semplicemente rimasta attaccata ad un altro computer che evidentemente le piaceva. Forse si era innamorata, fatto sta che al momento opportuno chiamo, richiamo, frugo nello zaino, ululo alla luna (era pomeriggio ma molto molto caldo) e niente. La pennina non mi si presenta all'orizzonte. Così cerco nel cervello, luogo impervio e pieno di tornanti, finché non approdo al computer dell'amore a prima vista. Torno da lui, stacco la pennetta e interrompo così una relazione che chissà quali esiti poteva produrre.

L'altro giorno, invece, esco fuori di casa per condurre la pennetta verso un nuovo computer. Nella sinistra reggo alcune spazzaturine da lanciare nel bidone apposito, nella destra la pennetta e una penna. Cosa faccio? Apro il bidone, tengo la spazzaturina e lancio la pennetta. Appena conclusa l'azione, mi viene da ridere. Rido davanti al bidone della spazzatura e nel deserto di un paese chiamato Cocullo, luogo di serpi, serpari e inviperite. Dopodiché, dato sfogo alla disperazione comica, allungo il già lungo braccio, frugo tra i sacchetti di plastica e reperisco la pennetta, che però di nuovo tenta la fuga (d'amore, ne sono certa) nel treno Cocullo-Avezzano: un solo vagone, finestrini aperti, Abruzzo che scorre e pale di mulini a vento in lontananza. Anche le pennette tecnologiche hanno sete di libertà.

4 commenti:

estemilda ha detto...

Meno male che viviamo in questa era, la tecnologia ci rende la vita più comoda. Salvatore

F4Bi4No ha detto...

Paese che vai, penna che perdi.
Primo cosmoproverbio.


baci, ps. pure se ieri m'hai attaccato la telefonata?! sgrunt!?!

utente anonimo ha detto...

Sei stata fortunata con la pennetta innamorata; la mia... sapessi... aveva già perso il suo cappellino di plastica in tinta col vestito (ti è mai capitato?) e - udite udite - l'ho staccata dal pc ma lei... pur di restare attaccata al suo moroso, s'è spogliata. Dopo tre ore e 250 km percorsi, mi rendo conto della faccenda. Per inciso: i file mi servivano lì, dove adesso mi trovavo, 250 km lontano dalla mia pennetta che adesso era rimasta ad amoreggiare col mio pc dell'ufficio!!! saluti

utente anonimo ha detto...

Certo che un salutino potevi anche farcelo!
Ile