sabato 23 settembre 2006

Es un mondo dificile


Non pensavo che fosse così dura.
Riprendere a scrivere dopo più di un mese.
Una riga e non dico niente.
Un'altra riga e ancora. Non dico niente di niente.
Eppure lo stomaco mi gorgoglia di cose da scrivere comunicare
e forse anche scomunicare.
Però taccio.
Per ritrosìa. Perché voglio fare la preziosa. Perché in una banca, a Trieste,
mi hanno chiesto: "Scusi ma lei di che cosa si occupa?". Oibò che domanda scema,
perché se lo chiedessi a te, funzionario bancario, "di cosa ti occupi?", tu cosa risponderesti?
Di denaro, di soldi, di sterco del demonio, di cambiali, di assegni, di fondi, bot, investimenti, roba pallosissima. Però sì, certo, avresti qualcosa da dire di sicuro e chiaro come le cifre che maneggi con disinvoltura e 'la vardi che se podessi far cussì', ma per piacere, signore, impari prima l'italiano e poi, se proprio devo, ne riparliamo.
"Di umanità varia", ho risposto. Mi occupo di "umanità varia". E quindi, volendo (sottinteso), anche di te. Che sei parte della varia umanità. Varia ed eventuale, ricordatelo sempre, non penserai mica di essere essenziale al corretto andamento della società, no?

Cara varia umanità, mi pare che siamo arrivati al collasso. In questi due giorni di approdo romano dopo le peregrinazioni estive ho assistito a 3 stupidissimi litigi scoppiati in luoghi che, normalmente, dovrebbero favorire il rilassamento: il treno e l'autobus. Eccone un rapido e sintetico resoconto.

1° litigio, treno regionale Trieste-Venezia Mestre: tra un romagnolo e un siciliano, "lei è un maleducato", "ah, voi siciliani, tutti uguali..." E la voce sale, e a un certo punto mi alzo e borbotto che non è possibile, è ora di finirla, non si può essere così litigiosi sempre, anche mentre il treno va e si potrebbe leggere, dormire, certo, anche inveire contro qualche passeggero molesto (tipo quelli che alzano la voce come voi), ma il silenzio è d'oro, non se lo ricorda più nessuno? Apro il finestrino e respiro aria pura. Che almeno sui regionali si può ancora aprire il finestrino e respirare, altro che Eurostar sigillati modello rifugio antiatomico.

2° litigio, Eurostar Bologna-Roma: ragazzo cellularizzato con cuffiette e telefonino. Parte già che gli girano i 3000. "Senta, io ho prenotato per questa sera una stanza, adesso mi dice come devo fare?". La linea va e viene, "vaffanculo", ripete più volte. Siamo in treno, giovane, hai presente che non c'è sempre campo libero come quando cammini per le strade della tua città? Eh, giovane? Dillo. Che poi il problema non è dell'albergo ma tuo, visto che a un certo punto dici: "il fatto è che la mia ragazza ha prenotato all'hotel 'Bananas' (nome fittizio), mentre io al 'Cojones' (altro nome fittizio, mica voglio creare danni ai due rispettivi hotel di cui tutti hanno saputo il nome nello scompartimento del treno)". Bravi, che altro si potrebbe dire? Potenza della comunicazione ad alta velocità, potenza dell'adsl che va tutto più rapido, e intanto mezzo mondo rimane indietro e si scorda di comunicarsi le cose essenziali. Tipo: senti cara, tesoro, bellezza, dove andiamo a dormire stasera?

3° litigio, bus n.23, Roma. "Ma io me sossedutaqqqua perché i piedi me li sorrotti 3 volte". "Ah, ma io non dico che nun se deve sedere..." Poi ho perso il filo perché l'ho voluto perdere, perché non possiamo essere diventati così cretini, perché certe brutture non le voglio più sentire. Ebbbasta. Fabbrifibbra. Applausi. Questo ci meritiamo.

1 commento:

Hire ha detto...

Salve, leggo a volte il tuo blog, mi piace molto ^_^ . Spero che il mio ti piaccia, ciao ^_^.
Ah, poi per fare dai anche uno sguardo a questo sito ed aiutalo a crescere!