venerdì 17 novembre 2006

Then comes the sun

Dopo il nero arriva sempre il sole.
E il chiarimento con l'impiegata che ieri aveva chiamato 'animali' gli studenti, provocandomi il mal di stomaco per un'intera giornata perché non si può definire così nessun essere umano, neppure quello che si è macchiato delle peggiori aberrazioni. Poi ci meravigliamo della violenza. I primi ad essere violenti siamo noi, civile mondo degli adulti, che usiamo parole senza pensare alle loro conseguenze. In ogni caso, qualora volessimo riabilitare il mondo animale, operazione riuscitissima ai grandi narratori di favole, alla signora farei leggere 'La fattoria degli animali' di Orwell oppure 'Che animale sei?', di P.Mastrocola.

Oggi sciopero e quindi scuola surreale: vuota, silenziosa, quasi claustrale nella bellezza degli alberi del giardino
. Li ho contati e divisi per tipologie (4 limoni, 2 aranci, 5 oleandri, una magnolia, un ulivo, una palma) e ho immaginato una versione animata de "Il  barone rampante". Tutti i ragazzi che salgono sugli alberi, uno ad uno, e fanno il giro del giardino saltando di ramo in ramo come abili scimmie. Si ritorna agli animali, insomma, ma con lettura declamata di pagine scelte di Calvino. Possibilità anche di uno speaker's corner sulla magnolia (che pare la più resistente), per gridare tutta la propria rabbia nei confronti del mondo, della famiglia, della società. 

Questa è la scuola che vorrei: più all'aperto che chiusa in classe, più provocatoria che istituzionale, più sorridente che allarmista, più caotica che inutilmente militaresca.


Buon venerdì 17 a tutti.

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