domenica 3 dicembre 2006

De mulieribus altis loquendis

Finalmente un uomo che lo ammetta. Le donne alte sono difficili da comprimere. Troppo lunga, quando ti abbraccio non vedo orizzonti sterminati ma i tuoi capelli straripanti, mi verrebbe da metterti un braccio attorno al collo ma devo fare un esercizio ginnico per sollevarlo (non sarà l'età?), io, tu, le rose, la luna, e in alto, tra le stelle, imprendibile, inaccessibile, inafferrabile, inaccorciabile tu.

Non parliamo poi di tutto ciò che comporta per la donna alta avere accanto a sè un uomo basso. Questo concetto le basse o medie non riescono a comprenderlo e mi dispiace, perché è un po' come la religione: dovete credermi, care amiche medio-basse, credermi sulla fiducia. L'altezza è penalizzante. Tu cammini e l'ombra proietta per terra un fantasma bislungo con vicino un folletto: ammettetelo che non è bello da vedere, è anti-estetico, ed anche anti-estatico. Perché c'è un'estasi da sempre programmata nel nostro cervelletto, un'estasi naturale, a tal punto che a Tom Cruise ogni volta gli mettono le zeppe quando deve baciare donne più alte (tutte), e anche il Silvio risorto ieri per non fare brutta figura gira sempre con tacchi rialzanti.

Insomma fa parte della natura naturale del rapporto uomo-donna che l'uomo si senta un po' degradato a stare sotto la donna. E qui si parla di rapporti verticali, che dovrebbero precedere per un po' quelli orizzontali, dove oggettivamente non si pongono poi troppi problemi di altezza. Per quanto anche qui...ma lasciamo correre, in quanto Lecosmeticomiche non si abbassano mai troppo. Sono alte nel dna. Cosa volevo dire in questo post? Probabilmente niente. O forse qualcosa di inespimibile, che sta troppo in alto, e io non la comprendo.
 

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