sabato 9 dicembre 2006

Portopalo


Di quello che non riesci a parlare, meglio tacere.
Ecco, non riesco a parlare di quello che ho visto questo pomeriggio all'Auditorium, che parentesi non mi piace per niente (troppo nordico, troppo asettico, troppo non-romano). Spettacolo di quelli che vanno di moda adesso con video, musica dal vivo, testimonianze. Argomento di quelli sepolti dall'informazione nazionale: tragedia di
Portopalo
, costa sud della Sicilia. Nel Natale di 10 anni fa quasi trecento morti tra cingalesi, indiani e pakistani. Oggi i volti di alcuni dei sopravvissuti, il racconto di un giornalista di 'Repubblica', le percussioni indiano-salentine, la voce vibrante di un cantore sofferto. Però non riesco a parlarne. Non riesco a sentirmi partecipe. Mi sforzo, ma c'è qualcosa che dentro non vibra.

1 commento:

ggugg ha detto...

Oggi, 10 anni fa.

Questa storia mi ha colpito fin dall'inizio, fin dal 5 gennaio 1997, quando "il manifesto" fu l'unico giornale a pubblicare la notizia di un misterioso naufragio. Poi ho seguito l'inchiesta di Giovanni Maria Bellu e ho letto il suo splendido libro "I fantasmi di Portopalo". Infine ho visto al teatro "La nave fantasma" di Bebo Storti e Renato Sarti. Quando qualche mese fa ho saputo che addirittura Giorgio Barberio Corsetti stava lavorando ad un testo sulla sciagura di dieci anni fa ho pensato che non l'avrei assolutamente persa. Come dire, ho molte aspettative... e il tuo post mi ha stimolato ancor di più la curiosità. Appena arriva dalle mie parti andrò di certo a vedere quest'opera.
In ogni caso, questa triste e tragica storia è assolutamente da ricordare.