mercoledì 31 gennaio 2007

Accettare

il vuoto come si accetta il pieno.
Inarrivabile saggezza
che richiede alta dose di pazienza
e controcorrentismo avanzato.
Mentre tutti fuori corrono a riempire vuoti
o (un tempo) a restituirli al supermercato,
tu al vuoto gli parli e gli dici:
dimmi, cosa vuoi?
Anzi, niente domande.
Solo un sì.
E domani è sempre e comunque
un altro giorno.

10 commenti:

Dichtung ha detto...

Chapeau, ragazza coraggiosa!
Io i vuoti li restituisco al supermercato (qui si fa ancora), mentre il vuoto me lo porto a spasso al mio fianco, senza timore, ma con estremo rispetto. Normalmente tacciamo entrambi, è più questione di pensieri che di parole.

P.S. Lo so, lo so, sono pronta per il ricovero.

lucicosmo ha detto...

Per il mio standard sei invece perfettamente normale. Tutti i vuoti sono questione di pensieri. Se no, non sarebbero vuoti.

lucicosmo ha detto...

Pensavo inoltre (questi pensieri sono davvero un incubo) che bisognerebbe promuovere una campagna di 'vuoti a vincere'.

Dichtung ha detto...

Va bene. Io oggi sto pensando che preferirei essere circondata dal vuoto che continuare a lavorare con questo ritmo (è dalle 6:45 che ho le chiappe incollate alla sedia, a parte le irrinunciabili pause fisiologiche, e non è ancora finita).

lucicosmo ha detto...

Condoglianze, cara Dichtung, io invece ho tanti di quegli spazi vuoti attorno che vinco di sicuro nella competizione. E' il bello della scuola quando la prendi con filosofia (cioè più o meno mai nel mio caso ma ogni tanto, post.contemplazione.dei.coglioni.di.mulo.al.supermercato ci ripenso, prima che mi crescano appunto i suddetti).

Dichtung ha detto...

Mi spiace, cara Lucia, ma, almeno quest'oggi, vinco io. Il vuoto più spinto (si dice tecnicamente così, niente doppi sensi) è quello dello stato mentale in cui mi ritroverò quando avrò potuto disincollare le chiappe di cui sotto.

lucicosmo ha detto...

Ti capisco bene. Quando lavoravo circa 8 ore al giorno in un'agenzia di stampa più altre cose vicino, alla fine della giornata ero completamente svuotata.
Chi sono i tuoi negrieri?

Dichtung ha detto...

Ancora una cosa: perché non riunire le tue mirabili proposte (la campagna "vuoti a vincere", l'adunata dell'esercito dei nessuno ed il pamphlet sull'Italia alla deriva) in un unico libello dal titolo "Tutte 'e cose"?
Ricià

lucicosmo ha detto...

Mi sembra meraviglioso. Come si procede? Cerco di scrivere le proposte per benino cioè malino se no sembrano finte?
Mi coglie la sindrome ragazzonica del non-senso del prodotto finito...

Dichtung ha detto...

Ci devo pensare.