mercoledì 10 gennaio 2007

Echi

Le chiamano evocazioni a distanza. O forse mi piace chiamarle così perché mi capitano spesso.
Ieri, mentre lavavo i piatti, cantavo 'Maruzzella' pensando intensamente a Lina Sastri e al suo modo struggentemente napoletano di interpretarla. 'Primma me dice sì, po' doce doce me fai murì, Maruzzella, Maruzzè...'. Oggi, camminando per la strada, metto a fuoco che la Sastri sarà al Teatro Quirino (dal 9 al 21 gennaio) con il suo ultimo spettacolo 'Corpo celeste', tratto da un saggio di Anna Maria Ortese. E già pregusto.

"Un paese, come non deve mancare di corsi d'acqua, di sorgenti, di nuvole, deve avere cura o consentire la crescita di anime, coscienze, grazia, linguaggi puri, ombre azzurre, altissime: o perirà. Si asciugherà il suolo, se mancano acque e foreste; si perderà la nazione, se mancano anime e coscienze." (A.M.Ortese, 'Corpo celeste', ed. Adelphi)

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