mercoledì 24 gennaio 2007

I cani hanno sempre ragione
e Non ci sono più i Russi di una volta


Non posso che concordare con Guido Catalano.
I cani hanno sempre ragione,
il loro muso è verace
e il loro pelo anche.
Anche quando i cani (morti) fanno i cappelli in testa alle signore,
anche quando interpretano quel ruolo,
hanno comunque e sempre ragione,
ed aiutano chi li veste
ad intrattenere rapporti umani con i propri simili.

Prima in ascensore con il cappello di cani in mano
scambio due parole con la vicina tra il piano terra
e il secondo piano.
Non fa mica freddo, no?
No, in effetti, c'è uno scirocco marcio.
Oddìo, proprio scirocco, signora, non mi sembra
però è vero che adesso ci vestiamo seguendo le previsioni meteorologiche,
lo vede questo cappello che sembra perfetto per la Siberia?
Sì, io in Russia ci vado...
Sobbalzo. E' russa?
No, ma faccio l'accompagnatrice e mio padre era originario della Russia.
Davvero? Ma lo sa che mi sono innamorata di un russo e poi è finita com'è finita? Certo, una società e un paese così diverso, così strano...
Non esistono più i Russi di una volta.
(Questa me la voglio scrivere).
Infatti, io ero convinta di trovare Dostoevskij e invece...
Mio padre era uno così.
Vorrei continuare ma il secondo piano arriva piano e
sano e poi va lontano perché io invece devo arrivare al quarto
e l'antina dell'ascensore si chiude su questa verità
così nuda e cruda, e molto ventilata vista la giornata:
Non ci sono più i Russi di una volta
(come le mezze stagioni, anch'essi se ne sono andati così, senza avvisarci)

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