giovedì 8 febbraio 2007

Niente

di tutto ciò (vedi post sottostante).
Contestazioni quelle sì, ma nei limiti della civiltà e dell'orgoglio ferito adolescente.
Per il resto, grande momento di dialogo corale, di quelli che bisognerebbe filmare e mettere nell'album dei ricordi.
Domanda: vedete qualche analogia tra la violenza negli stadi e quella che si sviluppa in certe scuole? "No. Nelle scuole non c'è la polizia" ecc.
Poi, però, mentre la settima ora incombe e scoppia la guerriglia urbana con lancio di palle cartonificate da una sponda all'altra dei banchi, una parte di studenti inforca casco e giacconi 'anti-proiettile'. Allora, non è un po' come allo stadio? Il più pacifista abbassa la testa per schivare il proiettile e ammette: "Forze..."
D'altra parte, sottolinea un altro, non è così anche alla Camera, quando i politici "se menano"? Touché. E adesso qualcuno cerchi di fornire una risposta civile, sensata e meditata.

5 commenti:

Dichtung ha detto...

Incivilmente, insensatamente ed improvvisatamente: se la giustificazione addotta al loro comportamento è quella di emulare i politici, li inviterei a ripetere l'operazione salatino* di George W., augurando loro maggior successo di quanto non ne abbia avuto il texano.

* guarda caso si trattava di un Brezel

lucicosmo ha detto...

Il punto è: il frutto non cade lontano dall'albero. In più se respiri violenza dalla mattina alla sera (in casa, fuori ecc.), è ovvio che anche tu inizierai a considerare normale quello che normale non è. Credo anche che i più giovani siano particolarmente sensibili agli esempi 'viventi' più che alle parole. Ora se loro vedono che 3/4 degli adulti in circolazione predicano bene ma razzolano male, inizieranno a pensare che questa è la 'norma'.

Dichtung ha detto...

Avevo capito. In base a questo principio, però, noi, cresciuti negli anni '70, dove gli esempi quotidiani di violenza non mancavano di certo, avremmo dovuto usare tutti la P38. E senza voler arrivare al caso limite della lotta armata, forse che allora gli adulti razzolavano bene?

lucicosmo ha detto...

D'accordo, però oggi a mio parere c'è un crescendo di aggressività-contrasti-polemiche-irritabilità varie, unito ad una generale incapacità di cogliere cosa è lecito fare in certi contesti e cosa non lo è. Ecco, forse quello che manca di più è lo spirito critico, la coscienza personale, il senso di responsabilità per le tue azioni, quello che Ciotti chiamerebbe la 'grammatica della vita'. In più noi avevamo famiglie 'normali' alle spalle, adesso vedo ragazzi veramente allo sbando.

Dichtung ha detto...

Nulla è casuale. Sono lobotomizzati con tecniche sempre più sopraffine e perfetti per lo scopo per cui vengono tirati su: spendere.