sabato 3 marzo 2007

Triade

Ultimo tris di ipotetici futuri candidati alla coinquilinanza.

1. Il romano de Roma che se chiama pure GGGiulio. Occhio un po' perso, laurea in Economia e Commercio alla Sapienza, dice che se dopo un paio di mesi mi stufo gli posso dire: "Agggiù, bbbasta". E lui non batte ciglio. Fa le valigie e via. Solo che je devo venì incontro con er prezzo.

2. Il prete del Benin. Don Attanasio. Grande uomo, non vuole neanche vedere la camera per paura di disturbare l'attuale coinquilina. Ci sediamo per un'ora in cucina e, dopo l'iniziale imbarazzo, si parla. Certo, si parla come si parla quando c'è un prete che comunque, solo per il fatto che è prete, un po' ti dài un contegno, ed è chiaro che non sarebbe un coinquilino qualunque. Il suo arrivo è frutto di un misunderstanding: lui credeva che io fossi una specie di signora che gestisce case per religiosi e io, da parte mia, pensavo che fosse uno studente di teologia. Questo perché ho diramato l'annuncio di stanza libera anche in un collegio cattolico.

Attanasio vuol dire 'immortale'. Un coinquilino immortale, ti rendi conto? Mi racconta che qui siamo un pianeta diverso. Nel Benin ci si saluta sempre, anche tra estranei. Per dire sull'autobus: se ti siedi vicino a qualcuno, è normale che inizi una conversazione con lui/lei. 'Ciao come va'? e se quello ti risponde 'non tanto bene', si inizia a parlare, si discute insieme e quando arriva la fermata, arrivederci e buone cose. Gran Paese il Benin.

3. L'ingegnere informatico di Crotone che viene a vedere la stanza accompagnato dal padre. Trentenne, povero figlio. Il padre commenta: "E' una casa modesta".

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