lunedì 23 aprile 2007

Pot-Pourri

Non credo di capire.
Cioè se cerco di capire mi pare che qui siamo davvero allo sbando e anche allo sfascio.
Al fascio di sicuro, visto che prima un gruppo di ragazzotti che sembravano tanto gli studenti della mia scuola, si sono messi a gridare '10-100-1000' qualcosa e poi 'violenza' e 'camicie nere', e tra un po' ci mancava anche eia-eia-alalà. Il tutto in pieno giorno, nel cuore del quartiere di Testaccio, ner core de Roma. Qualche negoziante ha commentato che 'ai tempi miei ogni ggiorno facevamo a bbotte, questi tra cellulari e videoggiochi so'ddiventati flaccidi...' Ci capisco ancora meno e mi rifugio nella libreria da poco aperta.

Musica eterea di sottofondo, ambiente lindo e ordinato in modo irreale. Sono fuggita dalla mia camera-casa in preda al disordine totale e mi ritrovo in una specie di sancta-sanctorum dei libri, dove è evidente il tentativo di creare un nitore artificiale, inesistente nella vita quotidiana. L'occhio mi cade su 'La forza del disordine'. Devono essere i bacilli della mia stanza che mi porto dietro. Nel libro si sostiene che ci affanniamo tanto e altrettanto ci colpevolizziamo, quando in realtà il disordine ha un suo senso. L'ho sempre pensato ma quando mi guardo attorno una strana tristezza mi coglie. C'è un disordine creativo e un disordine che trasuda semplicemente pigrizia e irresolutezza. Il mio, attualmente, mi sembra appartenere a questa seconda categoria.

E' forse per la stessa pigrizia che in alcuni casi non riesco a prendere una chiara posizione. Per dire il 'Family Day' del prossimo 12 maggio. Ha senso scendere in piazza per difendere la famiglia? La famiglia ha bisogno di essere difesa a suon di striscioni e di gente che si ritrova per dire 'W. la famiglia'? Al di là dei soliti steccati ideologici che mi sembrano sterili (roba da cattolici, oppure roba di destra ecc.), come cittadina e persona di questo strano III millennio, non posso non chiedermi se anche questo non sia un segno dei tempi. Ho l'impressione che tra qualche anno scenderemo in piazza per dire 'W. l'uomo' e poi 'W. la donna', fino alla grande apoteosi di una manifestazione per dire 'W. l'amore'.
In tutto ciò mi ritrovo in borsa un centinaio di volantini che pubblicizzano questo Family Day. E confesso di volerli abbandonare nella notte da qualche parte...


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