sabato 28 aprile 2007

Stoffa

Tre anni fa aveva detto che ho stoffa.
Così questa mattina mi sono presentata puntuale.
Fila fuori,
dentro porta sprangata,
facce nervose.
Sono solo le 11.30 ma già le comari fervono.
Che bisogna prendere il numeretto?
No, signora, ci mancherebbe!
Una cliente viene costretta a piantonare l'ingresso.
Schiaccio il naso contro la porta per sbirciare
colori, fantasie, consistenze.
Poi finalmente arriva il turno.

E' la febbre degli scampoli,
degli sconti all'80% che da 19 euro siamo passati a 4,75
e stasera l'emporio chiude per sempre.
Commessi in fibrillazione, signore in subbuglio.
D'obbligo i 2 metri, non di meno.
Guardo, tocco, misuro, confronto,
cerco il conforto di altre comari.
Se ci allarghiamo troppo arriva un ufficiale della Gestapo dei tessuti:
"Poche chiacchiere! Scegliere in fretta! Tagliare corto!"
Il verbo tagliare mi si presenta qui in tutta la sua nuda e cruda verità.
Faccio tagliare 4 metri per la cucina, il bagno lo lascio fuori che ridendo
e scherzando comunque siamo arrivati a 19 euro.

Adesso ho 4 metri di stoffetta bianco candido traforata per le due
ante della finestra della cucina.
Conoscendo i miei tempi dinosaurici, ci metterò altri tre anni per trovare il ferretto a cui appenderli, con grande scorno dei coinquilini del Nord-Ovest tutta efficienza e non c'è tempo da perdere. Uè.
Epperò, che ci posso fare, amme me piasce così.
(E comunque tu avevi ragione: la stoffa ce l'ho.)

Nessun commento: