venerdì 26 ottobre 2007

Eurostars

Siamo polvere di stelle,
euro-stelle che vanno a tutta velocità sui binari d'Italia,
colline sinuose e pianure grigie,
pecore e ruderi,
stretti stretti stretti perché non ce lo siamo detto,
ma in fondo ci vogliamo bene:
4 estranei che trascorrono 3-4 ore a stretto contatto di gomito
e di piede nel quartetto di posti più angusto di tutta la storia delle Ferrovie dello Stato,
scrutandosi nel silenzio e scambiandosi ogni tanto una parola
se non un lungo discorso,
dimostrano di essere in grado di volersi bene almeno per la durata del viaggio,
e visti i tempi,
come dire,
meglio che niente.

Il mio vicino è vicino vicino,
così vicino che quando parla al cellulare posso sentire tutto
e, se lui fosse un uomo ecumenico,
non gli ci vorrebbe niente per coinvolgermi nella sua conversazione. 
Mentre parla ride nervosamente, una risata da orso yogi
tra il simpatico e l'isterico. Parla e ride, ride e parla,
si vede che è uomo d'affari ma gli piacciono i giochi linguistici:
con tutto il mio affetto (risata da orso)...anzi affettato...(risata da orso2/dall'altra parte silenzio), vengo da te e ti porto una gondola (risata da orso3/risata anche dall'altra parte)

E via una,
ma subito dopo ne parte un'altra,
e poi un'altra,
e un'altra ancora, perché l'uomo extramoderno
mica riesce a stare fermo immobile in treno. Se cellulare-munito
deve sfruttare ogni occasione buona per non perdere tempo,
anzi guadagnarlo, precederlo, quasi prevenirlo, il tempo.
Io gli vorrei dire: vicino, riposati, guarda il paesaggio italiano
che è sempre un incanto,
ma lui è incantato solo dalla sua infinita lista di indirizzi spalmati su 2 diversi cellulari
che hanno l'aspetto di calcolatori più che di telefoni: i poveri umani schedati lì dentro non sanno che tra qualche secondo saranno loro i destinatari della solerzia comunicativa del business-man, il quale tra una risata e l'altra si premunirà di chiedere 'ma allora com'è andata', 'eh, no, stavolta non ci fregano', 'aspettami che tra 20 minuti sono lì'.

Per fortuna c'è la natura,
e soprattutto le montagne, dove uomini industriosi nei secoli passati
hanno scavato ingegnose gallerie.
Buio!
Acc.
Non sento più niente.
Voci inghiottite nel nulla.
Interlocutori morti all'altro capo del cavo virtuale.
Ma l'uomo non si dà pace.
Neanche la natura e l'industriosità dei suoi simili lo calmano.
Attende che l'Italia diventi di nuovo pianeggiante
per trovare campo e resuscitare le vittime.
A proposito, uomo,
a te il campo ti piace di più coltivato a colza o a grano saraceno?
No, tu sei uomo da campo di girasoli, via, col tuo bel maglioncino giallo intenso
che mi hai fatto lanciare nell'apposito appoggia-valigie in alto perché io sono seduta all'esterno e tu dentro sei incastrato
nel posto aderente al finestrino,
e cosa ci possiamo fare, o uomo che telefona come se mangiasse ciliegie,
se a te ti han dato il posto panoramico ma tu non guardi niente
e a me invece, per mettere a fuoco
stralci di casali abbandonati
mi tocca fissare te e il tuo orecchio per 3 ore?
Diamoci pace tutti e due
e arriviamo sani, felici e contenti a destinazione.
Che parentesi piove pure e e almeno tu c'hai il maglioncino giallo
che ti tiene allegro.
We are all made of euro-stars.

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