domenica 28 ottobre 2007

Sola come una zampa di gallina abbandonata sulla spiaggia di Ostia

Zampa di gallina,
o zampa,
dimmi, cosa ci fai tutta sola sulla spiaggia di Ostia?
Vuoi essere cullata,
tu sola e gialla,
dalla risacca del mare?
Hai avuto un impeto di leggerezza
e ti sei liberata del corpo
e dell'altra compagna
per rimanere
così,
nuda
unica
e mozza
(perché t'han tagliato di netto, o zampa, e fai davvero impressione)
a contemplare nella sua lenta bellezza
il primo tramonto dell'ora legale,
legalista romantica di una zampa che non sei altro?

Davvero peccato che tu non possa parlare,
o zampa a quattro dita bitorzolute:
potresti raccontarci di quando
hai voluto trasferirti
sui nostri volti
e noi ti abbiamo accolta a
braccia aperte perché fornivi un nome
agli avvallamenti dell'epidermide noti come rughe.

Forse sei approdata al mare per questo,
zampa,
perché qualcuno ha voluto piallarsi
il viso e ti ha estromesso dal contorno occhi
scaricandoti brutalmente
sulla sabbia
nera
di una spiaggia
d'autunno,
a fare compagnia
agli ossi di seppia e alle conchiglie,
ma vuoi mettere
la tua prepotente personalità?
Niente a che vedere con il resto,
qua la zampa
e goditi il mare.

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