giovedì 27 agosto 2009

Suv-via!

Ti ho finalmente visto da vicino, Suv da capogiro.
Eri parcheggiato vicino al mercato e sembravi un cassone da morto.
Mi accosto a piedi e mi accorgo che mi fai paura, Suv mortuario: sei nero nerissimo,
luccicante, scintillante, proprio come una bara appena sfornata dall'agenzia funebre.
Sei tu forse una prefigurazione di quello che ci attende?
Ospiti tu forse al tuo interno persone che amano essere sigillate prima che la terra le sigilli definitivamente?

Non so perché tutti questi richiami mortiferi, o Suv.
D'altra parte dentro sei vuoto, nessuno mi sente.
Ci sei solo tu nella tua solitudine bellica. Sì perché oltre all'evocazione cimiteriale,
mi ispiri anche ricordi di guerra. A guardarti sempre meglio sembri un carro armato,
un cingolato di quelli che piacerebbero tanto al nostro ministro Ignazio.
Sei pronto anche a dichiararci guerra, Suv?
Hai caricato le munizioni?
Pronti-attenti-via?
Suv-via, scostati da lì e lasciaci vivere in pace.
La tua stazza ingombrante non si addice alla nostra piccola vita di quartiere.
 

1 commento:

Arlon ha detto...

Questa stanza ingombrante ospita di solito gente piuttosto arrogante quando tiene in mano il volante.