mercoledì 2 settembre 2009

Grandi fratelli

Per forza che hanno paura degli stranieri. Gli stranieri ti spiazzano, anche soltanto facendo capolino da un mazzo di rose bianco-rosse. Ieri sera un uomo indiano si ferma al tavolo del ristorante cinese dove abbiamo appena finito di consumare una cena assai frugale, in omaggio ai nuovi tempi. Vicino a noi una giovane coppia litiga perché - dice lei - "tu hai mangiato già troppo e vuoi ancora mangiare!", eco di una società grassa ed opulenta anche nelle conversazioni, che forse avrebbe bisogno di una carestia più che di una crisi finanziaria per riscoprire il gusto di vivere. "Buonasera grande fratello, buonasera grande sorella". Ci guardiamo attorno. Non si sono telecamere né case mediatiche. Grande fratello e grande sorella siamo noi per il venditore asiatico di rose. In Inghilterra il 'Grande fratello' televisivo ha chiuso i battenti, rimaniamo pazientemente in attesa che succeda la stessa cosa dalle nostre parti. Copiare gli altrui fallimenti, spegnere finalmente il televisore e ritornare ad essere persone fisiche adulte e mature: grandi fratelli gli uni degli altri.

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