lunedì 9 novembre 2009

Sguardi marocchini

"Perché invece di fare 5000 km in macchina non abbiamo preso l'aereo?",
domanda il figlio al vecchio padre in pellegrinaggio verso la Mecca.
E il padre risponde con una frase così poetica ma così poetica che bisognava segnarla su un foglietto. Qualcosa come: "L'oceano, evaporando, sale al cielo e così si purifica".
Il figlio ovviamente non capisce e se lo fa ripetere, e alla fine forse avrà capito.
O almeno solo intuito la bellezza di un 'grande viaggio' che ti fa attraversare dogane e paesi diversi, aprendoti a qualcosa che con una trasvolata anonima tra le nuvole non potresti neppure assaggiare.

Tutto questo è 'Le grand voyage', film marocchino con il quale è stata inaugurata la XV edizione del MedFilm Festival, quest'anno dedicato in modo particolare al Marocco e alla Francia. Circa 150 film per guardare il mondo finalmente da una prospettiva diversa, di cui abbiamo profondamente bisogno come società occidentale in evidente declino. Ieri sera al Palazzo delle Esposizioni 'Amori velati', ovvero come conciliare il proprio credo religioso con l'amore che travolge e chiede attenzione. Il regista paragonava il velo musulmano a quello delle suore, ma ci sono anche altri veli che le donne vivono nella loro vita senza per forza entrare in un convento. 12 euro l'abbonamento per tutta la settimana, 4 euro l'ingresso singolo. Fino al 14 novembre.

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