martedì 14 settembre 2010

L'Italia delle valorizzate

Ti senti poco valorizzata?
Sottopagata per quello che fai?
Ma soprattutto: ti sei guardata allo specchio?
Perché è da lì che devi partire: ti sei truccata? Ti sei messa il rossetto?
E i capelli bianchi che spuntano dalla chioma castana,
non vorrai mica andare in giro così, senza prima coprirteli
con una tinta o delle henné, o alla peggio strappandoteli
uno ad uno?
Perché, cara mia, così tu mi sembri già una cinquantenne
mentre saresti una donna ancora giovane,
ed è un peccato non valorizzare un corpo così bello,
alla fine è anche una questione di dignità.

Lei, invece, si sente molto valorizzata:
truccata in modo pesante, capelli tinti di biondo spiga di grano,
vestiti sgargianti, rossetto rosa confetto.
E' convintissima di quello che dice, e appena una
si
azzarda a dire che 
se c'è una cosa da valorizzare quella non è l'estetica
ma le energie creative che pulsano dentro,
per lei si tratta di un atteggiamento da intellettuale
post-femminista, che storie sono queste, son discorsi antichi,
oggi abbiamo i mezzi anche per cambiarci, o meglio
migliorarci.

Ma la categoria 'donna normale felice di essere quello che è'
non è più contemplata dalla società odierna?

2 commenti:

utente anonimo ha detto...

Mah, cara Lucia, dubito che una con i capelli tinti di biondo grano -che poi, se è lo stesso punto di biondo che ho in mente io dato il personaggio appena descritto, mi verrebbe più da paragonarlo al fieno secco- i vestiti da bistecca in promozione e le labbra con sospetti turgori e sospetti colori, sappia cosa sia il post-femminismo.Tutt'al più il femminismo, che per lei è una parolaccia, e le fa evocare delle isteriche che bruciano i reggiseni in piazza...Comunque se nutriamo le nostre "energie creative", come le hai chiamate tu, è impossibile poi non celebrare il nostro corpo, come espressione, appunto, della nostra ritrovata creatività.K.

utente anonimo ha detto...

Grazie per la saggezza, buona giornata e ripassa ancora da queste parti!Lucia