La scimmia volante
Sono una scimmia volante,
e volo.
Non decido io quando volare perché
mani altrui mi lanciano nel cielo.
Ogni tanto mi si sloga un braccio
ma è per prendere meglio la rincorsa.
Ascolto in silenzio ‘Salva con nome’,
un programma per salvare parole trasmesso
ogni mercoledì all’ora di pranzo
sulla radio che si sente solo in Friuli-Venezia Giulia.
In genere mi appoggio ad un maiale di peluche
al quale chiedo sempre: hai mica domande da porci?
Lui zitto, guarda dritto e tace.
Per questo mi piace.
Attorno invece è tutto un fluire di parole:
vecchie, nuove, stantìe o rinfrescate
da giovani che son proprio giovani:
facce imberbi coi capelli ritti
o con cappelli che li rendono già personaggi
di un romanzo o di una fiaba.
Stanno lì attorno allo stesso tavolo dove
son seduta io in attesa del lancio.
Consultano il dizionario, pensano,
ridono, partecipano, si intimidiscono,
senza trucchi e senza telecamere puntate.
Solo un microfono davanti a loro,
perché così vuole la magia della radio che
è suono, voce, fruscio di pagine, tonfi di
dizionari, e ogni tanto anche il mio ululato
di scimmia volante.
Ieri, quando registravamo un paio di puntate,
ho sentito cose che mi sarei voluta segnare,
e che parentesi non sono state trasmesse perché
(primo mistero della radio) un sacco di cose interessanti
si dicono spesso a microfoni spenti
o mentre va la musica. E poi valle a riacchiappare
quando ‘prendi il rosso’, che in gergo significa l’esatto
contrario di quello che fai davanti ad un semaforo
dello stesso colore, ovvero via libera alle parole.
Orbene prima del rosso
un professore diceva di aver sentito che
chi non si annoia non produce niente di intelligente,
e la frase me la son segnata su un foglio.
Voi vi state annoiando in questo momento?
Buon pro vi faccia, tra un po’ cucinerete una deliziosa
cenetta, ne sono certa.
Poi, guardandomi negli occhi, ha detto che il grande
Collodi (quello di Pinocchio) ha scritto ‘Pipì,
lo scimmiottino’, e allora vedi che anch’io sono
una creatura letteraria, e in quello studio lì
ci sto a pennello.
Infine - con il rosso - una prof. ha raccontato che lei
in classe ha fatto fondare ai suoi studenti un comitato
pro Gemma Donati.
Chi era costei?
Era la moglie del Dante, che però andava sempre
dietro a Beatrice e la povera Gemma un po’
ci soffriva. E poi son venute fuori le ‘donne di schermo’,
quelle dietro le quali Dante si schermiva.
E io ho sognato una nuova tv
di uomini e donne di schermo,
che difendono e proteggono qualcosa che c’è dietro,
e che potrebbe anche essere Dante,
o un altro grande artista
che però nessuna tv
riuscirà mai a mostrare.
PS: per casa devo leggere 'Il mondo prima che arrivassi tu',
della Giulia che ha il blog 'Sai tenere un segreto?',
e poi - ha detto il prof - una pagina di dizionario al giorno:
leva l'ignoranza di torno.
Tanto poi io devo solo ululare.
Però un ululato consapevole fa la differenza.
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