venerdì 20 maggio 2011

Riapprodi
 
Ti manca Roma quando sei lassù?
A volte sì a volte no.
Poi torni, e Roma ti riavvolge con la luce più calda che c’è.
E ti dà il benvenuto.
“La vita è ‘na questione de culo. O ce l’hai o te lo fanno”.
E tu deglutisci e dici: no, aspetta che rileggo.
Non sono più abituata a questa grevità sbandierata
ed appiccicata sotto il bancone d’ingresso di una pizzeria
appena aperta. Una pizzeria che si presenta romantica,
con le candele ai tavolini di legno, e dentro la frase
sopracitata.
Un punto interrogativo, un fumetto di imbarazzo,
una vignetta di sospensione.
 
Avanzi per andare in bagno, guardi qua e là
e metti a fuoco una bella brocca da trattoria,
di quelle con il beccuccio trilobato,
come direbbe un archeologo. La brocca è ingentilita
da una frase: “Quanto bevi ‘sto vinello ti sorride
anche l’uccello”.
Di nuovo la stessa deglutizione di prima,
lo stesso sguardo imbarazzato,
la domanda: perché? Ce n’è bisogno?
Ma soprattutto: perché presentarti così elegante,
far pagare pure troppo per due fiori di zucca e una pizza
sempre ai fiori di zucca (non gli stessi),
e poi colpire così basso?
E’ in questi momenti che una grande domanda mi
si presenta nella testa: ma io che ci sto a fare a qui?
Che c’entro con questo spirito che non mi pare
in fondo così lontano dalle volgarità cui ci ha abituati
ormai da tempo il nostro presidente del Consiglio?
 
“Senza impegno non c’è dolce”.
C’è scritto così in una tazza di ceramica fatta a mano
nel piccolo borgo istriano di Grisignana: poche anime,
tanto silenzio, un’estate di festival musicali e un enorme
ippocastano all’ingresso del paese. 
 
 
 

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