lunedì 20 giugno 2011


Custodi del roseto

Come nobili gentiluomini in giacca e cravatta,
eleganti e impettiti,
passeggiano lenti
i gabbiani nel Roseto comunale
che ormai ha chiuso i battenti per gli umani.

Le rose son fiorite, lo spettacolo è finito.
Ma gli uccelli non hanno stagioni, orari, cancelli sbarrati,
date di apertura e di chiusura. Se il Roseto
non è più visitabile, loro a maggior ragione
si aggirano tra le rose con grazia volatile.
E ascoltano.

Tra una specie di rosa e l'altra,
tra un'esplosione di fucsia e una di giallo dorato,
s'ode una musica lontana: pianoforte,
orchestra, un andare e venire di onde sonore
portate dal vento.

Son le suore pianiste del vicino convento?
Ma quel che si sente è una sinfonia!
Va bene la vocazione, ma come si fa a
trasportare un intero ensemble di strumenti
in clausura?


Miracolo svelato. Funghi di plastica grigia
fanno capolino dalle aiole rosate.
Sono funghi che trasmettono musica,
ultima invenzione degli umani che ormai temono
il silenzio più di uno tsunami.


Il Roseto è chiuso, ma la musica continua.
Gli umani lo chiamerebbero spreco.
Chissà i gabbiani.

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