mercoledì 21 dicembre 2011

Tornare indietro ha un costo

"Tornare indietro ha un costo", dice la voce metallica della signorina.
Come, scusi? Per andare avanti tutto liscio, mentre per tornare al vecchio abbonamento più economico devo pagare una specie di 'penale'? Posso almeno dire che tutto questo è ingiusto?
Non sta a me giudicare, risponde lei sempre con voce fredda.

E' il momento in cui nessuno può giudicare, non sta a me, non sta a te, non è di mia competenza.


In biblioteca squillano cellulari e si parla ad alta voce?
Risposta: è un luogo pubblico, non si può imporre il silenzio.
Un signore aggiunge: mica siamo in Chiesa, e poi siamo un Paese latino.
A parte che i cellulari ormai squillano anche in Chiesa, mi domando dov'è finito il rispetto.
Dov'è finita la capacità di far rispettare alcune elementari regole di convivenza civile.
Non esiste più dentro e fuori. Non esiste più sacralità dei luoghi.
Tutto è lecito dappertutto.

Ma possiamo almeno gridare al cielo che questa è un'ingiustizia?

1 commento:

moreno9000 ha detto...

E' ovvio che possiamo gridarlo al cielo: siamo un paese latino ;-)