sabato 14 aprile 2012

Power to you

C'è gente che aspetta in fila. 
E ce n'è per tutti i gusti:
la vecchia calabrese con lo spasmo che chiede al commesso

di guardare lui il cellulare perché lei con lo spasmo non 
riesce a maneggiarlo bene;
la giovane professionista con partita iva che coglie l'occasione
al volo, perché c'è sempre un ultimo giorno valido
per un'occasione quando si tratta di telefoni;
la famiglia con bambini che è come se andasse al Luna Park;

la ragazza che parte con una domanda che pare quasi filosofica;
e infine ci sono anch'io, che mi guardo attorno.

E guardo in alto, ad incorniciare le pareti, la pubblicità di volti sorridenti,

mentre chi entra non è che sorrida granché.
E guardo un'umanità che qui perde tempo in fila, 
mentre altre file non ha voglia di farle e 
sbraita e si innervosisce.
Perché, o uomo?
Perché, o donna?
Qui sei ben disposto mentre in Posta no.

Qui sei accondiscendente mentre nel traffico no.
Misteri del genere umano. 

Power to you, dice la scritta pubblicitaria.

Potere a te, uomo e donna del Terzo millennio.
Potere di scegliere tra bene e male, 
tra giusto e ingiusto,
tra ricariche dell'uno o dell'altro operatore. 
Siamo tutti operai ed operatori di una stessa vigna, 
di uno stesso campo. 
Signorina, non c'è campo!
Aiuto!
Son perso e disperso!

Ma alla fine il campo c'è, e c'è anche una lucina blu

qui a destra che mi dice che son connessa,
e nonostante le mie continue campagne anti-delirio tecnologico,
devo ammettere che son contenta di poter scrivere e comunicare
ciò che mi passa per il cuore e per la testa
anche da qui: da Trieste, da dove vengo 
e dove ogni tanto ritorno, 
come una nave nel porto sicuro.

2 commenti:

AntoJohnny ha detto...

yeahhhhhhh!!!!

Lucia Cosmetico ha detto...

Si-può-fareeeeeee!
:)))))