Nell'era dell'anti-politica
pullulavano gli anti-lavori: coltivare rose e tulipani,
cucinare pasticci di melanzane,
fare i mediatori umani nelle relazioni di coppia.
Gli anti-lavori erano i lavori che nessuno aveva mai considerato
perché troppo vicini alla vita reale,
troppo pericolosamente manuali
e pratici. Umani, troppo umani.
Gli anti-lavoratori si sentivano rappresentati dagli anti-politici
perché questi ultimi, come loro,
erano persone in carne ed ossa, che era possibile
incontrare per la strada, al mercato,
sul treno o sull'autobus.
E crebbe così un anti-Paese, che finì per scalzare
il Paese che si credeva tale ma in realtà
era soltanto un sondaggio di opinione.
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