venerdì 3 agosto 2012

Meno male che è arrivato Ulisse


In attesa di Nerone, che brucerà definitivamente il pianeta 
in un impeto di megalomania climatologica,
diamo il benvenuto ad Ulisse!
Via, non siate timidi, 
non accampate scuse di caldo o altro.
Battere le mani non fa poi troppo sudare. 

Ulisse ci infuoca e ci porta tutti al mare,
ad abbronzar le chiappe chiare che qui a Trieste son già scurissime.
I triestini, è noto, son malati di tintarella, e i colori dei bagnanti che si avvistano
in questa estrema appendice del Nord-Est sono 
degni della migliore tradizione delle rosticcerie nostrane.
E' l'umano che fa l'esperienza del pollo alla griglia
o del kebab.
E' l'umano che si animalizza, per vedere l'effetto che fa. 

E d'altronde di animali è ricchissima questa estate triestina.
Partiamo dalla nutria, che qualche bagnante ha visto sfrecciare 
tra le gambe mentre nuotava, e quindi pronto intervento di polizia municipale
e guardia forestale
schierati tra gli scogli del Lungomare. 
Scusi, ma la nutria dov'è?
Non si sente tanto bene, dice la guardia forestale indicando 
un punto scuro tra gli scogli, e uno si rincuora. 
Si rincuora a sapere che se in futuro non ti dovessi sentire tanto bene, 
arriveranno due poliziotti e una guardia forestale
in tua difesa. Nutria-moci tutti!

Una barca in mezzo al mare
e... splash! Il guizzo di un delfino. La naturalezza del tuffo,
l'eleganza di una silhouette che solo il mare può generare.
Si chiama Franz il delfino che sguazza nel golfo di Trieste,
e mi sento fortunata ad averlo avvistato a pochi metri di distanza.

E che dire dei cormorani? Prima acquattati fermi e neri sugli scogli,
poi il battito delle ali sulle onde e...splush! Immersione
da sub provetti dopo qualche bracciata di rana, 
perché se i cormorani li osservate bene, vedrete che davvero
nuotano a rana e d'altronde, a ben guardare, 
i cormo-rani devono avere qualcosa anche delle rane:
l'osservazione conferma la parola. 

Un capriolo del Carso ha attraversato placido il sentiero
dove passeggiavo, mentre qualche mese fa ho visto un cinghiale
fare capolino dal bordo-strada, e l'altra sera un riccio
rinchiudersi timido tra le foglie secche della torrida estate.

Un'amica mi conferma di aver visto anche due iguane al guinzaglio
su un molo poco distante da una Riserva marina. 
La signora le baciava come fossero stati dei cagnolini.
La mia amica, all'inizio, pensava si trattasse di scogli in movimento,
per dire come i nostri sguardi modificano la realtà.

Ed infine che dire del gabbiano Gigi?
E' il gabbiano che si piazza come un nostromo sulla terrazza 
attorno alla mensa. Sta lì e guarda. E attende che qualcuno
gli dia qualche avanzo di cibo.
Sente tutti i lamenti degli umani e pensa: questi hanno sempre
da dire su quello che mangiano, ma ci fosse mai qualcuno
che mi lancia un pezzetto di parmigiana 
o di fettina di maiale. O un semplice tozzo di pane. 

E Gigi ritorna ogni giorno sulla terrazza perché spera.
Sul mare ha sentito Ulisse dire un verso che gli è rimasto in mente:
"Fatti non foste a vivere come bruti, ma per seguir virtute 
e canoscenza".

3 commenti:

Anonimo ha detto...

super
surreale!

scrivi più spesso
che fa bene scollarsi dall'irrealtà della quotidianità

AA

Anonimo ha detto...

no, no, le iguane erano libere, ferme e placide: la signora ci ha spiegato che il guinzaglio ce l'ha, ma loro non lo amano. D'altronde, guardando quanto erano mansuete e - mi permetto - soddisfatte di essere così accudite, che bisogno c'era di lacci e altre costrizioni? Come diceva Guareschi: "bello e istruttivo"

Lucia Cosmetico ha detto...

Libera iguana in libera spiaggia.
In compenso ieri avvistai altri 3 caprioli...liberissimi!
Saluti a tutti!
Penelope