One more time

Come la sindrome premestruale.
Come un mal di testa improvviso. 
Come il vento e la pioggia di queste ore.
Come una mutazione genetica. Sì, una mutazione genetica perché dentro senti le urla dei neuroni che non erano mai stati consultati e si ribellano a questo appello.
Così si stanno abbattendo sul suolo italiano i test preselettivi per il plotone di prof di nuova generazione.

Ed eccolo, il linguaggio guerresco che sempre fa capolino quando in Italia ci sono concorsi  e graduatorie. Vien quasi spontaneao. In fondo anche qui si potrebbe dire: non potevate metterli direttamente in fila e sparare? Vince chi sopravvive. Chi è più furbo e schiva il colpo. Chi, eventualmente, se la dà a gambe levate.

Potevate selezionarli per le capacità critiche, il talento scrittorio, l'intuito artistico, il grado di educazione civica. O per l'abilità di tenere una classe, di interessare gli studenti e farli appassionare ad una materia. Sì, lo sappiamo, son tutte cose difficili da valutare. Specie in un concorso. Però da qui allo sterminio a base di test, ci passa almeno un fiume.

Ed eccoli, già dall'altro ieri notte, i futuri prof alle prese con i quiz strizzacervello: insiemi che - dice un ingegnere - si facevano solo alle elementari e poi si scordano, equazioni, calcoli delle probabilità, percentuali, sillogismi aristotelici di nuovo conio (es. Tutte le modelle sono alte. Enrica è alta. Dal che se ne deduce che: 1. Enrica non è una modella 2. Enrica è una modella 3. Tutte le donne alte sono modelle 4. Non mi ricordo più cos'altro si deduce, forse che tutte le modelle si chiamano Enrica. Urge chiamare la cugina che si chiama, appunto, Enrica, e chiedere direttamente a lei).

Mi è giunta voce che, già nella giornata di ieri, alcune domande circolavano come biglie impazzite tra gli uffici di mariti di mogli iscritte al concorso. Perché, ricordiamolo, la maggioranza delle aspiranti prof son donne. "Senti, Fra, te posso chiede 'na cosa? Allora: se tu c'hai 4 buste e le devi spedire a 4 persone, però sbagli tutti gli indirizzi, quante probabilità ci sono che almeno 1 riceva la busta giusta?". Oppure: "Se tu c'hai 12 pipe di cui una pesa un po' più delle altre, quante volte dovrai misurarle sulla bilancia perché venga fuori quella che pesa di più?". 

E ancora, più tardi, in pizzeria: "Senti Frà, qual è il diagramma che meglio esprime la relazione esistente tra Medici Pediatri, Medici Pedanti ed Infermieri Pedanti"? Qua la coinquilina che fa il tirocinio per diventare ostetrica potrebbe rispondere a ragion veduta, ma la coinquilina non lo fa il concorso. E quindi giù a ragionare sulle palle che rappresentano graficamente i magici mondi di medici ed infermieri, alcuni dei quali pedanti, e a mio parere anche pesanti o forse solo, spesso, poco umani, anaffettivi, freddi e scorbutici. 

"L'Italia è quel paese dove ci insegnano una vita delle cose per poi chiedercene altre". Così conclude l'ingegnere futuro marito di una futura moglie che il concorso non lo fa perché, in questo momento, ha di meglio da fare. 

E dentro sorge una rabbia sorda, un senso di impotenza e frustrazione perché pensi che di fronte ad una classe di scalmanati il calcolo delle probabilità che tu riesca a domarli è un mistero della fede, non un numero. E chi ha già insegnato? Chi ha già fatto tirocini formativi? Chi ha già superato prove, test, esami, e pure concorsi? Lo volete abbattere così, su un insieme di Medici ed infermieri pedanti? 

E sia. Accettiamo anche questa sfida.
Coraggio, gente, rimbocchiamoci le maniche ed invochiamo l'assistenza di ingegneri-matematici-fisici-statistici-informatici automatici accanto a noi il giorno dell'esame.
Se poi dovesse andar male, possiamo sempre cantare con il reverendo Ernie Cox - padre predicatore e cantante del mitico coinquilino canadese, fulgico esemplare di straniero che qui in Italia ha trovato fortuna, fidanzata e lavoro - che "there's always one more time". C'è sempre una seconda possibilità nella vita. "No matter what failures or difficulties come our way, there's always an opportunity to make amends, to start again. There's always one more time." Amen.

PS: sono venuta a capo del test n.4. Quasi tutte le domande di logica sbagliate, mi han salvato la comprensione del testo, l'inglese e l'informatica. E le numerose imprecazioni a latere.