domenica 6 agosto 2023

Grazie, ragazzi!

Grazie, ragazzi che concludete oggi l'esperienza delle Giornate mondiali della Gioventù di Lisbona. Noi vi abbiamo visti da qui, dalle televisioni di casa o degli alberghi dove ci trovavamo in vacanza. Maltempo ed emergenza, così la televisione si accende e finalmente è portatrice di buone notizie. E si riaccende la gioia, la speranza, la bellezza. "Terrorizzati dal bello perché vissuti nel marcio", avevo sbirciato nel profilo Whatsapp di un ragazzo talentuoso con molti sogni e già qualche sasso di troppo nelle tasche. E forse è così per molti, non solo giovani. Assuefatti da troppa negatività, abbiamo quasi paura di aprirci al sole che abbaglia. 

E allora, ancora di più, un enorme grazie a tutti voi che ci avete messo testa, cuore, gambe, il corpo intero per ritrovarvi assieme lì: un milione e mezzo, abbiamo sentito, da tutti gli angoli del mondo. Vi hanno inquadrati le telecamere: belli, assorti nella preghiera, nella pace o nella gioia straripante, nel silenzio e nel canto a squarciagola, e qualcuno magari avrà storto il naso, perché c'è sempre chi, di fronte ad un eccesso di gioia, non riesce a reggere e deve per forza dire che è tutto esagerato, che è troppo, che insomma i problemi del mondo sono tali e tanti che tutto questo è quasi uno spreco di vita.  

Ma voi siete andati avanti, seguendo quell'uomo meraviglioso che è Papa Francesco e la sua forza interiore. Quella forza che soltanto la fede vera riesce a suscitare con naturalezza e spontaneità. Vi siete davvero tutti sentiti chiamati per nome, come ha ripetuto il Papa, inondandovi di un amore che fa sentire "amati così come siamo adesso, non come vorremmo essere. Senza truccarsi, senza make-up". Sono certa che in quel momento vi sarete sentiti unici, speciali, e non soltanto numeri, come ben detto da Francesco citando il rischio di una realtà virtuale che "vi conosce per nome ma non vi chiama per nome". E poi quel "todos, todos, todos", ripetuto tante volte. "Nella Chiesa c'è posto per tutti!" 

Nel giorno in cui ascoltavo queste parole e prendevo appunti sull'immancabile quadernetto tascabile da viaggio, c'era stato un incrocio di grandi eventi da segnare: la morte di suor Elvira, la "suora dei drogati" fondatrice della Comunità Cenacolo sulla collina di Saluzzo quarant'anni fa, e oggi realtà tangibile di guarigione e rinascita per migliaia di ragazzi di tutto il mondo; la nascita di un bambino da una madre giovanissima e già sola, ma sostenuta dall'affetto di una brava nonna; e sempre quel giorno su una spiaggia di una rinomata località balneare una madre e una figlia affrontavano le sferzate di un vento di scirocco capace di mettere a dura prova i nervi e il fisico di entrambe, per essere poi guarite dalla potenza del mare in tempesta e dall'umorismo da commedia all'italiana che sempre salva. 

Noi qui di fronte al mare e voi lì, di fronte a quell'oceano da quale partirono esploratori finiti poi nei libri di storia. E nei libri di storia ci finirete anche voi, perché mai si erano visti telegiornali iniziare con una simile bella notizia e con immagini così abbaglianti di fiumi di ragazzi accorsi in uno stesso luogo non per un cantante, non per una manifestazione politica, ma per ritrovarsi uniti da una stessa luce che non conosce confini né barriere ideologiche. 

Inondate il mondo di gioia, di pace, di bellezza, ragazzi! Non fatevi tirare giù né dalle nubi vere né dalle quelle che nascono dentro durante il percorso della vita per i motivi più diversi. "Cadere e rialzarsi", ha ripetuto il Papa ieri sera durante la veglia. E ancora oggi: "Non abbiate paura!". Abbiamo così tanto bisogno di iniezioni di fiducia, di speranza, toccando con mano e non soltanto con un clic che la fede vera illumina lo sguardo e fa sentire tutti fratelli. Ritornare nel quotidiano sarà la sfida più difficile, ma tenendo desta nel cuore l'esperienza vissuta in prima persona e cercando sempre e ovunque compagni di viaggio attorno a voi, anche la strada più tortuosa diventerà un sentiero percorribile.

Tornerete presto all'abbraccio dei vostri genitori e dei vostri amici, e magari troverete il coraggio di fare scelte impensate prima di partire. E guarderete il mondo con occhi nuovi. E porterete ciò che avete vissuto come regalo a chi troverà finalmente il tempo di ascoltarvi. E sarete voi, ne sono certissima, a fare quello che tanti adulti che occupano importanti posizioni di potere non riescono ancora a fare: credere davvero nella pace e nella possibilità di una convivenza gioiosa di tutti su questa piccola palla multicolore che è la nostra Terra vista dal mappamondo di casa.  

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottimo e vero, la gioia contagia e fa ripartire! Grazie Lucy

Anonimo ha detto...

Grande Lucia!!! 👏 🤩