venerdì 3 febbraio 2006

Esercitazione di satira cattolica



In un momento in cui ferve il dibattito su opportunità o meno di pubblicare le vignette 'satiriche' su Maometto, mi chiedo se non gioverebbe esercitare un po' di sana satira cattolica. 
Da cattolica, mi sento di dire che ce ne sarebbe bisogno. Quello che segue è un tentativo in questa direzione.




E’ la seconda volta che mi succede e rimango sempre senza parole.



2 febbraio, pausa d’aria lavorativa.
Chiesa di S. Cecilia in Trastevere.
Appena entrati a destra, piccolo crocchio di monache benedettine bianco-nere, che per qualche misteriosa pena del contrappasso pre-morte, sono terribilmente stonate (Notare: S. Cecilia è la santa della musica; che le monache di S.Cecilia siano stonate è quindi una grave disgrazia che colpisce la santa oltre che gli eventuali presenti alle celebrazioni)



Davanti al crocchio religioso, baldacchino con residui di presepe illuminato da luci psichedeliche natalizie di quelle che vanno-e-vengono-vanno-e-vengono-vanno-e-vengono-e fanno venire i nervi anche all’eremita più sereno ed impassibile. Le monache cantano qualcosa (addìo, vedi sopra) e tengono accese le candele perché, è vero, ieri era la cosiddetta ‘Madonna candelora’. 



Ed ecco la scena che ogni volta mi riempie di orrore misto a vergogna per lo stato di salute della Chiesa cattolica. Un bambolotto inizia a passare di mano in mano. E' il 'Bambino Giesù' sopravvissuto al presepe psichedelico (e già questo è un miracolo). Le monache lo baciano, e il cicciobello arriva anche ai pochi 'laici' presenti. Io mi allontano, guardo l'abside, faccio la svagata.
Figurati, lo zelante devoto non si lascia sfuggire la preda.

Dunque occhiata eloquente dell’immancabile vecchia, sorriso a 400 denti (quelli che ci sono insomma), sguardo della serie ‘bacia anche tu Giesù’. Aiuto, indietreggio sempre di più e poi, zac, uso la stessa arma: il sorriso a 450 denti (a me viene bene), e un esplicito ‘nooooograzieeeee’, detto come se dovessi scusarmi di non poter accettare una caramella.

Però una curiosità mi rimane. Scusi – chiedo all'altra laica presente, però di-grigio-vestita – perché oggi è la Candelora? Non sarebbe semplicemente il giorno della presentazione di Gesù al tempio? (sul Vangelo del giorno sono sempre ferratissima). Arriva pronta la monaca bianco-nera, ovviamente dotata di pelo lussureggiante sul mento e accento meridionale: ‘E la festa della lusce'. 'Della lusce e della vita’, fa eco un'altra sorella alta (cioè bassa) esattamente come l'altra.
Sì, lo vedo. Della luce che ci acceca. Finta, fintissima.
E della vita che celebriamo con un bambolotto di plastica.

8 commenti:

aquatarkus ha detto...

Non essere così critica, la storia dei baci alle icone (con conseguente trasmissione di bacilli) è l'unico modo che è rimasto all' evoluzione per mantenere alta la mortalità degli ottuagenari.

lucicosmo ha detto...

Dici che se al posto delle icone c'è un cicciobello il principio rimane lo stesso?

aquatarkus ha detto...

cicciobello E' un'icona per antonomasia!

lucicosmo ha detto...

Hai ragione, è che quando leggo 'icona' in contesto religioso, penso ai volti russi di madonne & co., di cui sono estimatrice occasionale (però non bacio, quindi mi estinguerò più lentamente pur avendo raggiunto soglia dei 35)
Grazie per essere passato di qua!

aquatarkus ha detto...

Sarò pervicace, mi sono iscritto.

lucicosmo ha detto...

Fantastico!
E come hai fatto?

aquatarkus ha detto...

Dalla megastazione di controllo galattica di splinder.
Si entra in: Community - Preferiti - Aggiungi e ho scritto l'URL a manina (perchè hai tolto l'utilissimo "iscriviti"?)
Poi con Lista vedo le preview dei nuovi post ecc.ecc.

lucicosmo ha detto...

Cosmeticomiche appartengono a specie non tecnologica. Amico aiutare me. Proverò a chiedere opzione da te suggerita. Zenks.