giovedì 23 marzo 2006

La donna flessuosa

Ho deciso di fare outing. E di dire apertamente che sono una donna flessibile. Perché non esiste solo la categoria “uomo flessibile”, come scriveva e diceva ieri Gad Lerner e come personalmente osservo con uno spesso velo di ironia autodifensiva da dieci anni a questa parte. No, la parità è arrivata anche qui, e quindi le donne rivendicano con forza la possibilità di essere anche loro flessibili e, se permettete, precarie. Perché due al prezzo di uno è il sogno di tutti, e non solo al supermercato.

Sono quindi una donna flessibile e precaria, che ha rifiutato consapevolmente e coscientemente un posto fisso a scuola (insegnante in una scuola media del Veneto, per la precisione), e che dopo aver denunciato in molti modi possibili (video, radio, scrittura) il precariato, ha finalmente deciso di abbracciarlo considerandolo non più una disgrazia ma una grazia. E’ infatti grazie al precariato che tre anni fa ho fatto le valigie e mi sono trasferita in un luogo che adoro e al quale sento di appartenere qualunque sia la mia condizione lavorativa. E’ grazie al precariato che vivo in un appartamento in condivisione, a metà (per me) tra il kibbutz e la comunità terapeutica. Ed è infine grazie al precariato che continuo a trovare nuove forze ed energie nascoste per fare fiducia, come si dice in gergo spiritual-motivazionale, a idee, intuizioni, lampi ed anche tuoni e fulmini che altrimenti verrebbero sepolti da palate di buon senso e ‘non si può’, e ‘sei pazza’, e ‘ma come si fa’, e ‘lascia perdere’.

C’è però una definizione che ho sentito l’altro ieri, e che in questo momento di fervore precario (francais, oui, ma anche italianissimo: quando scenderemo anche noi in piazza?) mi ha colpita imprimendosi come una piacevole novità nel mio personale vocabolario di donna flessibile. Esiste una “flessuosità del genio femminile”, che consiste nella “capacità di mutare postura per non perdere il filo del proprio desiderio”, senza disperderlo “in un ruolo o in una competenza”.
Copyright attualmente non pervenuto, ma concetto meraviglioso.
Ho pertanto deciso che da oggi non sono più una donna flessibile ma flessuosa e sono certa che questa mutazione genetica non passerà inosservata (anche perché sono già magretta, e poi ho iniziato a fare yoga).

2 commenti:

F4Bi4No ha detto...

Flessuosa, come va?

utente anonimo ha detto...

Bene, e il malato ammielato?