venerdì 20 ottobre 2006

Il gesso in una stanza

Esco dalle 2 ore e mezzo di permanenza in classe che sono una statua di gesso. Fuori. Dentro, spossatezza, debilitazione generale, confusione, fortissimo desiderio di un pacchetto di patatine da sgranocchiare come un automa. Effetti collaterali di questa prima settimana di supplenza: credo, mi aguro, spero. Perché se è così tutto l'anno, si salvi chi può.

Tra ieri e oggi ho fatto volare nell'aere dell'aula i primi 12 articoli fondamentali della nostra Costituzione. Confido nella forza delle parole: dignità sociale, diritto al lavoro, diritti inviolabili, progresso materiale e spirituale, l'Italia ripudia la guerra... Dunque di cosa parla l'articolo 11? "De guere". Ecco, appunto. Perché uno dà tutto per scontato e invece qui si parte da zero. Dal verbo 'ripudiare', 'tutelare', 'promuovere'. Sono verbi che suonano antichi, strani, difficili a volte persino da pronunciare. E tu cerchi di non perdere la forza: d'animo e di parola, perché il tono della voce è importante ma non è sempre è questione di urlare, forse più spesso lo sforzo va concentrato nel cercare di esprimere pochi concetti chiari con voce ferma.


Gli insegnanti acciaccati e feriti si ritrovano poi nell'aula-insegnanti: una specie di cottolengo-infermeria dove ognuno enumera le malefatte della propria classe, sfogando frustrazioni, depressioni e sconforti vari perché "io ho fatto tanto per arrivare qui e poi guarda come ti riducono". Qualcuno parla di "missione", di "sfida", di Barbiana e don Milani. Credo che abbiano ragione. Meno male che sono 'solo' 18 ore. Azzanno chiunque osi dire che quello dell'insegnante è un mestiere facile o di poco impegno.

2 commenti:

utente anonimo ha detto...

L'hai sentita questa canzone dall'ultimo disco di Samuele Bersani?
http://www.onlylyrics.com/song.php?id=1002452
...sembra dedicata a te!

Ti auguro un fine settimana rilassante.

Taxi driver

lucicosmo ha detto...

Grazie davvero! Bello il testo di Bersani, spero prima o poi di sentire anche la musica. PS: belli anche i tuoi racconti sul blog, ci ho dato un paio di sbirciate, scrivi tranquillo, il che giova sempre.