giovedì 2 novembre 2006

Eremita

Ho bevuto il silenzio come un assetato del deserto.
Ed ora mi appresto ad affrontare di nuovo il caos.
Non ce la posso fare.

Parentesi: negli eremi 'gestiti' da suore c'è sempre lo scherzetto in agguato, un po' come nella notte di Halloween.
In cambio del silenzio, agli ospiti sono richiesti alcuni 'lavoretti artigianali'.
Il primo giorno ho tolto torsoli a pere cotogne durissime.
Il secondo giorno ho lucidato pere cotogne e versato olio da taniche in bottiglie. Incidentalmente prima di andare a dormire ho battuto la testa su mensola lignea reggente icona di Maria ed Elisabetta. Nel grande silenzio, un grande casino.

Il terzo giorno, visione coatta de 'Il grande silenzio', in parte evitata per contemplazione mistica di pioggia all'aperto (ps: anche le suore hanno ceduto alla grande: chi si alzava per controllare il grado di cottura della marmellata, chi per rispondere al telefono, chi per giocare con il cane).
Però che pace, che natura, che verde, che meraviglia!

3 commenti:

Dichtung ha detto...

Proprio nel momento in cui eri alla ricerca dello spirito, ti sei quindi imbattuta in una serie di eventi, vale a dire pere cotogne, olio, legno della mensola, che altro scopo non avevano se non ricordarti che siamo anche (qui apro la parentesi per aggiungere "o solo", ma non me ne volere, tu puoi omettere l'aggiunta, che vale solo per me, chiusa parentesona) carne. Spirito e carne, silenzio, 2 novembre: come non pensare a PPP nel 31° anniversario della morte?

lucicosmo ha detto...

Grande Franziska, du bist richtig!

lucicosmo ha detto...

Sullo spirito: la spiritualità vera, dice un grande gesuita stravecchio, non è mai disgiunta dalla dimensione corporale. Ora et labora, peraltro, ne è un fulgido esempio. Prega, ma non tralasciare il lavoro, soprattutto quello manuale. Non occorre essere benedettini veraci per provare che la cosa è davvero molto saggia. Per me motivo in più per dedicarmi con convinzione a pulizia di fornelli ecc.