Ma la domanda è
Ha zenzo o non ha zenzo continuare a scrivere di sè
in questo luogo virtuale?
Dovrei forse ascoltare il consiglio del gentile FB che dice di
usare la sintassi per più nobili riflessioni
oppure continuare a dare retta alle mie dita
che si appassionano ai tasti
del portatile
a tal punto
da battere forsennatamente
qualunque frustolo di pensiero
si agiti nella testolina
sforzandosi di trasformarlo in un grumonero su fondobianco
di calviniana memoria e obbedendo ad un impulso che talora
potrebbe persino configurarsi come erotico nel zenzo di abbraccio amoroso al lettore e alla stessa scrivente e dunque in fondo anche autoerotico?
Ed infine: esiste un zenzo nel non-zenzo?
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