domenica 25 febbraio 2007

Amore

Ho capito che il problema è questo:
La Chiesa parla di amore come di un surgelato.
Il mondo abusa della parola amore sperimentando però ogni tanto la forza trascinante delle passioni.
E' evidente che non è possibile trovare una conciliazione tra le due posizioni.
La Chiesa ha il terrore delle passioni, e lo dimostra nelle omelie ex cathedra altarium. Tono di voce asettico se non lamentoso se non menagramo. Ostia talora intrisa di acqua di Colonia che mentre si scioglie in bocca tu pensi: senti, prete, ma invece che perdere tempo ad aspergerti di acqua di Colonia che poi mi tocca mangiarmela, non potevi semmai scambiare due parole con il povero qua fuori che ogni volta a me mi scambia per una suora e tocca sentire tutta la storia della famiglia e la Romania e la bombola del gas che finisce e giù con altri lamenti. Tutto un piagnisteo.


Lo so che l'hanno detto molti altri prima di me. Ma se c'è una cosa che, paradossalmente, manca alla Chiesa, o almeno a certe chiese con la c minuscola, questa è proprio la gioia contagiosa dell'amore felice per qualcosa/qualcuno. Stiamo lì, stranieri l'uno all'altro, difesi e ben separati dai banchi; quando c'è il momento dello scambio della pace ci guardiamo distratti e ci sorridiamo per un momento ma poi ognuno torna alla sua rimuginazione interiore, ai suoi pensieri, al suo mondo orgogliosamente separato e diverso da quello degli altri.

L'amore cattolico è rassicurante, ordinato, disciplinato, giusto, bello, buono e pulito. L'amore vero è scorticante, cattivo, indisciplinato, folle, maleducato e sregolato. Prima di piangere per la crisi di vocazioni, personalmente piangerei per le molte occasioni di amore mancato. Per paura. Grandissima paura di amare.

PS: a proposito di amore, vince il premio come miglior sms menagramo di S.Valentino questa chicca di TIM: "Se per S.Valentino perfino il tuo labrador ti ha dato buca ricorda: nessuno ti ama come un Concessionario (C maiuscola) Skoda. Operazione Skoda in love". Grazie, in fondo chi si accontenta gode.

1 commento:

utente anonimo ha detto...

forse leggevo la rodotà, forse no.

ad ogni modo, il nodo è che il battiato di "emanciparmi dall'incubo delle passioni" è decisamente alienante. evviva tiziano ferro, almeno in questo.

ps. mercoledì può andare. ti chiamo.