martedì 24 aprile 2007

Paradoxe energetique

Mentre sento che le energie vengono sempre più meno (più o meno? meno meno),
il paesaggio quotidiano pullula di allarmi energetici.
Il coinquilino Greenpeace si dà un gran da fare sul fronte delle rinnovabili, in particolare energia eolica. Al ritmo del motto "Fateci girare le pale", lui e la sua congrega di amici ambientalisti hanno organizzato nel fine settimana scorso una maratona in Sardegna. Perché "Non c'è vento da perdere", e questo era scritto sulle magliette dei maratoneti. Solo per questi due slogan i parchi eolici meriterebbero di avere una sempre maggiore diffusione nel nostro Paese. Chist'è o'paes'do'mareeeee, e do'vientoooooooooo!

Oggi a scuola ho assistito ad una specie di miracolo energetico. Ragazzi di una prima classe che in aula magna hanno esposto le loro ricerche sul tema dell'energia: illuminazione intelligente, energia solare, pannelli fotovoltaici. Dico: allora forse è davvero un problema di argomenti. Alcuni 'tirano', altri (vedi alla voce sonetto, che per uno studente della mia classe fa sempre rima con 'cassonetto') no. Poi lo so che è anche una questione di prof, e che io per ora non mi ritengo assolutamente adeguata al ruolo, che appunto rifiutai due anni fa preferendo alla fissità della cattedra il dinamismo della scrivania di casa mia, che tutti i cattivi umori porta via. Si fa per dire.

Avrei voluto fare un terzo esempio ma non mi viene. Sarà che c'è troppo sole, che è anch'esso energia quindi ecco, lascio fare a lui e mi riposo all'ombra dell'ultimo sole. E parentesi, come il pescatore anch'io ho un solco lungo il viso, come una specie di sorriso. Taradandandadandadan.


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