lunedì 16 aprile 2007

Tu mi salverai

Tu mi salverai, anzi ci salverai.
Tu, anzi voi, che di domenica fate picnic tra le aiole dove noi ci portiamo solo i cani,
voi che parlottate e ridete rumorosamente,
e che a un certo punto vi mettete persino a cantare per la strada.
Voi non lo sapete,
ma sarete la nostra salvezza.
Perché ci avete visti in faccia a noi?
Ce li avete visti i musi lunghi fin per terra?
Le facce tristi, depresse,
arrabbiate con il mondo,
nonostante l'abronzatura, gli ori addosso,
le pettinature perfette, i carrelli della spesa buoni per ospitarci un transatlantico.
Per questo vi ho voluto bene, russi incomprensibili.
Perché mi siete sembrati cugini poveri e semplici
di un mondo ormai perduto.
E anche se lo so che dalle vostre parti la vita è dura,
e che ci deve essere un sacco di marcio,
come dimostrano i vostri giornalisti morti per testimoniare la verità,
voi comunque, almeno quelli di voi che incontro per caso per la strada,
sembrate se non altro un po' più positivi e - osiamo la parola inosabile? - felici di noi.
Pertanto è in voi che spero.
Nei vostri colori, nelle vostre guance rosse come il rosso
che contrasta con il blu e il verde nei quadri di Chagall,
visitabile fino al ° luglio al Vittoriano, Roma.
Gdye tyi, moj lyubeznij russkij?
(accidenti a Cirillo e Metodio e alla traslitterazione!)

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