domenica 14 ottobre 2007

Sole

Oggi Roma splende di un sole capace di mettere di buon umore anche l'animo più cupo.
E' una giornata perfetta per recarsi alle urne lento-pede e aria svagata.
All'urna vicino a casa mia è radunato un piccolo crocchio di persone tra cui spicca un ragazzo dall'aria intellettuale di sinistra alto e carino. Egli più tardi provvederà a distribuire fogliettini numerati a mano perché, più che all'urna, sembra di essere dal dottore. Chi è l'ultimo? Son io, ma adesso sei tu, sono io oppure sei tu, alzati che si sta alzando, la canzone popolare...

Piccola sala d'attesa prima di entrare in un'altra saletta dove si svolgono le operazioni di voto per dire chi vorresti alla guida del nascente Pd: Rosy o Walter? (Io Rosy perché per me è uno dei rari esempi di mente cattolica illuminata, che quando parla unisce la concretezza femminile ad una logica stringente). Inutile dire che qui mi sento più a casa di ieri. Scambio due parole con la signora che 'me sembri mi'fija, te dò del tu', osservo le famiglie che arrivano con bimbi piccoli al seguito, e spero. Perché la speranza è l'ultima a morire e l'aria che ho respirato ieri non mi piace.

Espletate le operazioni di voto, immersione nel verde di villa Borghese alla ricerca del silenzio bevuto nei giorni scorsi ma non c'è verso. La città non riesce a produrre silenzi ottimali e guaritori, bisogna accontentarsi: appollaiarsi su una panchina, togliersi i sandali e fare la salamandra leggendo i giornali.

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