martedì 11 dicembre 2007

Conforti quotidiani

Il più umano all'ospedale è il gatto.
Un gatto rosso-bianco pelosissimo che gioca tra l'erba e intenerisce i pazienti in attesa.
"Guardalo guardalo, mo' pija la mosca!"
"Uh, che carino!" 
"Diffida sempre da quelli che vanno pazzi per gli animali e poi trattano male i loro simili..."
Il gatto in quel momento cade dalla panchina dove sta giocando con la mia sciarpa e i laccetti laterali dei pantaloni che finalmente hanno capito a cosa servono. Segue risata umana convinta e di gusto. "Eh, c'hanno proprio 7 vite...come i 7 anni de matrimonio!". 
Non si cura di loro ma guarda e passa l'elegante felino che adesso è intento a stuzzicare un rametto incastrato in un tombino. Arriva un uomo che se lo prende in braccio in un impeto di affetto ma il gatto, si sa, non ama le costrizioni a due zampe e si libera presto dalla morsa. Grandi felini free-lance che non siete altro, voi sì che avete capito tutto della vita.

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