domenica 16 marzo 2008

C'è chi dice no

Ieri a Largo Torre Argentina, a due passi dal luogo dove Cesare venne assassinato nel 44 a.C., sono state celebrate le Idi di marzo americane. Era presente una maschera del presidente Bush, la Giustizia e cittadini indignati contro il tradimento del Congresso, che un anno fa si era schierato a favore dell'interruzione dell'intervento in Iraq. Per finanziare questa guerra, iniziata nel 2003 ed ormai approvata da una minoranza di cittadini americani, sono stati stanziati un numero spropositato e quasi illeggibile di dollari (502.280.980.147). Più di un milione le vittime irachene, stando ai dati diffusi ieri dai cittadini statunitensi per la Pace e la Giustizia (U.S. Citizens for Peace and Justice).

La breve ma efficace pantomima messa in scena con tanto di traduzione simultanea inglese-romanesco (es. 'Give us xxx dollars!' = 'Dacce nantri xxx dollari!') ha ricordato che esiste un'America contro la guerra e che questa settimana negli Stati Uniti si svolgeranno una serie di manifestazioni di protesta nel V anniversario della guerra in Iraq.

Tra le iniziative segnalate (vedi
www.peaceandjustice.it), una mi sembra molto significativa e potenzialmente in grado di attecchire anche dalle nostre parti. Il prossimo 19 marzo, data esatta in cui 5 anni fa l'Iraq venne invaso, è stato proclamato una specie di 'Sono-stufo-day' (www.sickofitday.org). "Tutti gli americani - si legge su un foglio consegnato a chi ieri passava in Largo Torre Argentina - stufi delle bugie, della corruzione e degli orrori prodotti dalla guerra sono invitati a non andare a lavorare il 19 marzo: diranno di essere 'malati' o 'nauseati' da questo schifo. L'obiettivo è quello di far chiudere una parte dell'industria e dei servizi". 
E se lo facessimo anche noi, con mezzo pensiero a molti altri fattori di stufità locale?
Io aderisco (anche perché, parentesi, in questo momento non lavoro ufficialmente da nessuna parte; anzi, a proposito, che qualcuno c'ha bisogno de quarcosa laggiù?)

Nessun commento: