lunedì 12 maggio 2008

Pari opportunità?

Ricevo e pubblico una lettera che mi ha inviato qualche giorno fa un giornalista della stampa estera.

Cara Lucia,


avendo apprezzato la qualità degli argomenti trattati sul tuo blog mi rivolgo a te nella speranza che tu possa fornirmi alcuni chiarimenti.


 


Sono un membro della stampa estera e dato che sono un giornalista coscienzioso, lavorando attualmente per una rete televisiva satellitare i cui programmi vengono visti in tutto il mondo, volevo essere certo di avere ben compreso il significato di una particolare scelta del nuovo Presidente del Consiglio, per poter essere in grado di far conoscere e comprendere gli avvenimenti italiani ai telespettatori.


 


Ieri, mentre mi trovavo al Quirinale per fare un servizio sul giuramento del nuovo governo italiano - di cui fanno parte solo quattro donne - mi sforzavo di capire quale sarebbe stato il contributo che avrebbe dato al paese il nuovo ministro delle Pari Opportunità.


 


Dato che mi aspetto da te qualche arguta riflessione a questo proposito, al fine di completare le tue informazioni su quest'argomento ti accludo un articolo supportato da un'apposita documentazione fotografica.


 


Non vorrei che ti lasciassi distrarre dal tono volutamente scandalistico dell'articolo - d'altronde il quotidiano in questione è un tabloid - dato che le informazioni ci forniscono alcuni preziosi elementi biografici, seppur non esaurienti, utile ai fini della ricostruzione del curriculum di quest'preparatissimo membro del nuovo governo italiano.


 


A scanso d’equivoci, non vorrei che pensassi che mi lasci scandalizzare dal fatto che una donna abbia deciso di farsi fotografare in topless, quale che sia stato il motivo per cui abbia voluto farlo. La domanda che mi pongo riguarda quali altre esperienze significative abbia maturato, e in che campo, affinché si ritenesse che la sua esperienza fosse consona per un prestigioso incarico governativo.


 


Sarebbe sin troppo facile ironizzare sul fatto che il conferimento di un incarico ministeriale a Mara Carfagna rappresenti al meglio un condensato del Berlusconi-pensiero e del concetto che ha la Destra italiana del ruolo della donna, visto che mi sembra che siamo scivolati molto all'indietro, anche rispetto il concetto di "Kinder, Kirche, Kueche" che descriveva il ruolo della donna nella società tedesca del 19esimo secolo e che fu sublimato nella Germania nazista.


 


Da parte di qualcuno che afferma di voler cambiare l'Italia, è questo il meglio che si può fare?


 


Devo dedurre - alla faccia delle tante donne italiane che si sono distinte nello studio e in lavori impegnativi ed importanti e, allo stesso tempo sono riuscite a crescere dei figli e mandare avanti una famiglia - che un passato da velina e l'avere posato nuda in un calendario sia il tipo di esperienza che ci si aspetti da una donna che debba entrare a far parte del governo di questo Paese.


 


Spero veramente che tu possa illuminarmi perché debbo confessare che mi sfugge quale sia il contributo che potrebbe dare - in base alla sua esperienza - la Carfagna nel Consiglio dei Ministri, qualora si discutesse di come risanare l'economia italiana, della vendita dell'Alitalia, dello smaltimento dei rifiuti a Napoli, della riforma fiscale e del problema della sicurezza, tanto per menzionare alcuni degli argomenti che sicuramente figurano ai primi posti dell'agenda degli impegni del nuovo governo.


 


Forse potrebbe suggerire di appendere uno dei calendari nei quali appare nuda sulle pareti della sala in cui si riunisce il Consiglio dei Ministri?


 


Cordiali saluti,


 


Wolf Achtner

Caro Wolf,
ho a lungo meditato sulla tua lettera senza giungere ad una risposta convincente, che alla fine mi è stata suggerita da una ex coinquilina dell'appartamento in cui vivo: la ministra Carfagna incarna al meglio il concetto stesso di 'pari opportunità'. Cioè se dopo aver fatto la velina è possibile anche diventare ministro, le opportunità sono davvero pari per tutti, senza differenza tra uomini e donne ma certo, con l'opportunità in più che hanno le donne di far fruttare i loro talenti e doni di natura a scopi professionali. Si tratta di un concetto forse difficile da spiegare ai tuoi telespettatori, ma direi che vale la pena tentare. Qualora dovessi riuscirci, potresti poi raccontarci quali sono stati i commenti? Qui da noi vige ormai il sistema dell'assuefazione a tutto, e direi che la Carfagna è solo una piccola ciliegina rosa su una torta già ben guarnita di suo. 

4 commenti:

F4Bi4No ha detto...

caro wolf, il parlamento è - in scala 1:945 (630 deputati e 315 senatori) - la rappresentazione di una certa Italia di oggi: televisiva, qualunquista e polemica. poi, per fortuna, c'è anche un'altra certa penisola.

ma alla mara carfagna, voglio dirti, va dato l'onere della prova. se crediamo nella possibilità di cambiamento.

del resto, anche la claudia koll da tinto brass ha puntato sull'impegno sociale.

utente anonimo ha detto...

Beh, mi pare che, per una donna, farsi fotografare in topless non sia poi molto lontano dal prostituirsi. Niente di male, ma è giusto che una o, anche, uno che si siano prostituiti si occupino della cosa pubblica?

F4Bi4No ha detto...

anonimo, spiego perché sì: farsi fotografare in topless è come, chessò?, essere pagati per la pubblicità di un servizio di intimissimi. e che tutta la differenza è solo se il capezzolo si vede o non si vede?

per come la penso io, a una che a 20 anni ha posato per intimissimi, e che poi a 40 ha deciso di fare qualcos'altro, che sia gestire un'agenzia interinale per modelle da intimo o diventare responsabile della comunicazione della croce rossa italiana, una chance gliela voglio provare a dare.

tu però, dimmi, caro anonimo, perché no?

utente anonimo ha detto...

Lucia, condivido tutta la tua risposta al collega tedesco, in special modo l'ultima frase sulla ciliegina rossa.
Filo