lunedì 15 settembre 2008

Beddu cani!

Torni con il tempo più uggioso di settembre ma basta uno sguardo fuori dalla finestra ed ecco la rivelazione: il cane Agostino con padrone si sbracciano (e si s-zampano, alternativamente) per salutare mentre piove-Madonna-come-piove-senti-come-piove-Madonna-come-viene-giù-uh! C'è sempre Jovanotti che si infila tra le mie parole, sarà perché ieri sera l'ho sentito in concerto, sarà che un po' nella sua dinoccolatezza mi rivedo. Anche a me manca l'equilibrio mentre cammino, e quasi quasi mi sta bene così, non mi affanno per forza a trovarlo questo centro di gravità permanente, mi pare che sia più divertente barcollare e chissà, ogni tanto magari anche caracollare, che è un verbo simpatico già solo a pronunciarlo. 

In questo stato eternamente pericolante puoi affacciarti alla finestra e gridare 'Beddu cani! Beddu cani! Beddu cani!' e guardare tra le gocce di pioggia il cane bianco-nero del vicino che si sporge con la curiosità di un bambino per bagnarsi il naso, quel meraviglioso naso tremulo e fremente che soltanto i cani sanno portare con grazia inimitabile. E insomma è possibile che un semplice muso canino possa scuoterti da un certo qual torpore malinconico frutto di alcuni casi della vita ed anche un po' del tempo? La risposta è sì. Grazie, o cane Agostino che porti il nome di un santo così caro e così tormentato, e grazie anche a te, o vicino che ti sbracci nell'ombra e quasi non ti vedo perché te ne stai nella stanza al buio e piove-sui-nostri-volti-silvani. I volti de chi? A Silvà, evvedi de nun piove!

1 commento:

Arlon ha detto...

caracollare... ho appena finito di leggere un libro sui piedi sinistri nel calcio... geni ribelli... e c'è scritto che uno di loro in campo aveva un'andatura caracollante... era il mitico Mario Corso... eh... altri anni... esistevano le foglie morte.. anche nel calcio... ora che piove e l'autunno si avvicina