mercoledì 4 marzo 2009

Discernimento comunitario

Di fronte alle grandi scelte della vita abbiamo diverse opzioni:
- nascondere la testa sotto terra come gli struzzi (opzione che personalmente adotto in 99 casi su 100 lasciando poi decidere "alla vita")
- chiedere consiglio ad amici, parenti e benefattori
- scegliere in eremitica solitudine, talora con la violenza di un kamikaze
Approfittando del blog, vi propongo un discernimento comunitario su una scelta che mi pare di un certo qual rilievo anche alla luce dei tempi che stiamo vivendo.
Continuare a vivere in una casa comune o cercare una dimora singola?
Sullo sfondo vorrei che teneste Giorgio Gaber e la sua "Libertà è partecipazione" da una parte, dall'altra il prezzo medio di un monolocale a Roma, che si aggira attorno agli 800-900 euro.

Come in ogni discernimento che si rispetti, provo a stilare una lista dei pro e dei contro in formato facilitato e sintetico.
Torni a casa e sei solo / Torni a casa e in genere trovi qualcuno
Cucini e sei solo / Cucini e può essere che qualcuno abbia voglia di condividere con te il pranzo
Non hai voglia di cucinare / Qualcuno cucina per te inaspettatamente
Scrivi al computer in un beato silenzio o con rumori di traffico / Scrivi al computer mentre di là il canadese fa lezione di inglese e credo sia talmente abbagliante che le allieve son di fatto ammutolite
Quando hai chiuso la porta di casa, tutto il mondo è fuori / Quando hai chiuso la porta di casa un pezzetto di mondo è anche dentro
Faccio tutto io! / Facciamo tutto assieme e dividiamo le spese

Non so perché ma più ci penso, più mi pare che davvero, visti i tempi, vista la crisi ecc., questo stile di vita possa dire qualcosa o significare qualcosa in modo concreto: solidarietà, condivisione, aiuto reciproco. Tutto sta a vedere se i canadesi simpatici hanno amici o parenti
altrettanto amabili da piazzare in casa nei prossimi anni.
A voi la parola.

3 commenti:

utente anonimo ha detto...

non e' facile, questo e' scontato. io mi sono sposato, e ho fatto il mutuo, a quarant' anni. Prima case in affitto e condivisione molto mista a gogo. mi sono trovato bene prima, e dopo. certo prima il divertimento era maggiore, ma era durato fin troppo. anche "la testa a posto" ha i suoi pregi.
Lo so che non e' questa la scelta che vuoi fare, ma magari ti fa piacere che ci abbia provato, a darti un consiglio.
ciao
massimo

utente anonimo ha detto...

non e' facile, questo e' scontato. io mi sono sposato, e ho fatto il mutuo, a quarant' anni. Prima case in affitto e condivisione molto mista a gogo. mi sono trovato bene prima, e dopo. certo prima il divertimento era maggiore, ma era durato fin troppo. anche "la testa a posto" ha i suoi pregi.
Lo so che non e' questa la scelta che vuoi fare, ma magari ti fa piacere che ci abbia provato, a darti un consiglio.
ciao
massimo

lucicosmo ha detto...

Grazie, accolgo felice tutti i contributi! Anche secondo me la sposanza è un gran bel passo, non è però da tutti, mi sa che bisogna esserci portati...in tutti i sensi! Saluti, Lucia